sabato 9 settembre 2023

Venezia 2023 - Il Totoleone

Anche quest'anno siamo giunti al termine della Mostra del Cinema, tra biciclette, caffè di corsa, e maître à penser in panama bianco: una Mostra che, nonostante lo sciopero di Hollywood, è riuscita ad andare in scena senza quasi nessun cambio di programma. finalmente tornata alla normalità, con sale piene, dibattiti in coda, feste, biciclette, e panama bianchi. Il programma è stato molto ricco e variegato, e ancora una volta non si possono che fare i complimenti ad Alberto Barbera: speriamo vivamente non sia giunto al suo penultimo o addirittura ultimo anno.

È stata una Mostra in cui ha trionfato il bianco e nero, scelto da tantissimi film, da El Conde a Maestro, passando per The Theory of Everything, Green Border e Poor Things (quest'ultimo solo in parte). È stata anche una mostra di biografie (Leonard Bernstein e Felicia Montealegre, Priscilla Presley, Enzo Ferrari, Isabelle Wilkinson, Pinochet, Salvatore Todaro) e con molti film di tema politico, che sia passato (El Conde, Bastarden, Lubo), presente (Green Border) o futuro (La Bête).

Qui trovate un elenco, con voti, dei film visti. Di seguito, invece, trovate i pronostici, quasi sicuramente sbagliati, per il Leone d'Oro e gli altri premi, corredati come sempre dalle mie preferenze personali.


Premio Mastroianni per il miglior attore emergente
Sembra esserci solo un giovane attore che si è distinto al punto di meritare il premio dedicato alla memoria del grande Marcello Mastroianni: è Seydou Sarr, giovane e carismatico protagonista di Io Capitano, il film di Matteo Garrone.
PronosticoSeydou Sarr, Io Capitano
Scelta personaleSeydou Sarr, Io Capitano

Coppa Volpi maschile
Sfida combattuta, con nomi forti: dall'Adam Driver di Ferrari (con buona pace di Favino) al Mads Mikkelsen di Bastarden, passando per Bradley Cooper in Maestro e Caleb Landry Jones di Dogman. Sul suo dolente antieroe canino ricade il mio pronostico, mentre la mia scelta personale va a Mads Mikkelsen, splendido contadino testardo.
PronosticoCaleb Landry Jones, Dogman
Scelta personaleMads Mikkelsen, Bastarden

Coppa Volpi femminile 
La coppa, in questo caso, dovrebbe andare a Emma Stone, la cui performance in Poor Things è una di quelle che gli anglosassoni chiamano for the ages, destinata a rimanere nella storia. Ma Emma Stone ha già vinto la Coppa per La La Land, e il film di Lanthimos è papabile per la vittoria del Leone d'Oro, che solitamente preclude altri premi. Il pronostico ricade quindi sulla bravissima Carey Mulligan, che domina la scena e offre una performance intensa e viva in Maestro. 
Pronostico: Carey Mulligan, Maestro
Scelta personale: Emma Stone, Poor Things

Leone d'Argento (Miglior Regia) 
Con Green Border, Agnieszka Holland ha realizzato un film autoriale ma dai fortissimi contenuti sociali: su di lei ricade il mio pronostico. La mia scelta personale va invece a Nikolaj Arcel e alle splendide immagini crepuscolari, girate interamente in luce naturale, del suo Bastarden.
Pronostico: Agnieszka Holland, Green Border
Scelta personale: Nikolaj Arcel, Bastarden

Gran Premio della Giuria 
Il favorito per il secondo premio più importante sembrerebbe Ryūsuke Hamaguchi e la sua favola (nera? Il finale desta ancora interrogativi a giorni dalla visione) ecologista Evil Does Not Exist, lirico e potente al tempo stesso. Su di lui ricade anche la mia scelta personale, anche se fino all'ultimo ho esitato con The Theory of Everything, una bellissima sorpresa ingiustamente snobbata da molti critici.
PronosticoEvil Does Not Exist
Scelta personaleEvil Does Not Exist

Leone d'Oro 
Sfida davvero accesa e incerta: se ci fosse giustizia dovrebbe trionfare Poor Things, l'unico film che ha unanimemente entusiasmato pubblico e critica, in cui tutto, dalla recitazione alla fotografia, passando per la scrittura, è semplicemente perfetto. Tuttavia, sembra poco nelle corde di Damien Chazelle e soci (anche se, forse, Jane Campion...) e, soprattutto, potrebbe soffrire la classica sindrome del film "che non ha bisogno di vincere." Ecco allora che il favorito, silenziosamente, potrebbe diventare quell'Odissea moderna, quel viaggio sospeso tra l'atroce realtà e il sogno che è Io Capitano di Matteo Garrone, riportando così il Leone d'Oro in Italia 10 anni dopo Sacro GRA
Pronostico: Io Capitano
Scelta personale: Poor Things

È tutto anche per quest'anno. Correte in SNAI a scommettere sull'opposto dei miei pronostici, e noi risentiamo per l'edizione 2024.

Pier

Telegrammi da Venezia 2023 - #7

Ultimo telegramma da Venezia, con l'ultimo film in concorso e l'elenco definitivo di tutti i film visti del concorso, con i relativi voti. 


Memory (Concorso), voto 7. Come suggerito dal titolo, la memoria è al centro del nuovo film di Michel Franco: la memoria del passato, fatto di traumi mai pienamente superati, e quella del presente che se ne va a causa di una malattia. Due solitudini che si incontrano, tante barriere da abbattere, in un film ricco di cuore grazie anche alle ottime performance dei due protagonisti, Jessica Chastain e Peter Saarsgard.

Film in Concorso

Di seguito l'elenco di tutti i film in Concorso e il relativo voto. Quando il voto era pari, ho messo davanti il preferito. Cliccando il titolo potete leggere la recensione breve pubblicata nei Telegrammi precedenti.
  1. Poor Things, voto 9.5
  2. Bastarden, voto 8
  3. Evil Does not Exist, voto 8
  4. Woman Of, voto 8.
  5. El Conde, voto 8
  6. Theory of Everything, voto 8
  7. Io Capitano, voto 7.5
  8. Enea, voto 7.5
  9. Ferrari, voto 7.5
  10. Maestro, voto 7
  11. Memory, voto 7
  12. Dogman, voto 7
  13. Adagio, voto 7
  14. The Killer, voto 6.5
  15. Holly, voto 6.5
  16. Comandante, voto 5.5
  17. Origins, voto 5.5
  18. Priscilla, voto 5
  19. Lubo, voto 5
  20. Finalmente l'Alba, voto 3.5
Non visti: Green Border, La Bete, Hors Saison.

Per i telegrammi è tutto, a più tardi per i pronostici.

Pier

venerdì 8 settembre 2023

Telegrammi da Venezia 2023 - #6

Sesto telegramma da Venezia, tra poteri curativi, rapimenti statalizzati di bambini, geni dell'arte, geni della musica e della comicità, e percorsi alla ricerca di un'identità.



Holly (Concorso), voto 6.5.  Un’interessante, seppur disunita, meditazione di afflato biblico su tematiche universali della condizione umana: utilizzo dei talenti, colpa, espiazione, sacrificio. Holly le racconta attraverso gli occhi di una bambina dolente, vittima di bullismo, ma in grado nonostante questo di rivolgere le sue energie ad aiutare gli altri, anziché vendicarsi dei torti subiti. Qui la recensione completa scritta per Nonsolocinema.

Lubo (Concorso), voto 5. Giorgio Diritti vorrebbe raccontare la tragedia dei figli della comunità rom rapiti dallo stato svizzero durante il secondo dopoguerra con la precisa finalità di eradicare la comunità stessa. Vorrebbe, appunto, perché a metà film il regista perde di vista l'obiettivo e dedica oltre metà delle tre ore di pellicola a un dramma borghese, in cui i figli rapiti vengono dimenticati da protagonista, regista, e spettatori. Il risultato è un film poco potente e di scarsa portata emotiva, un colpo a vuoto laddove poteva essere un colpo allo stomaco. La ricostruzione storica è ottima, ma non basta.

Vengo Anch'Io (Fuori Concorso), voto 8.5. Splendido documentario sul genio creativo di Enzo Jannacci, raccontato attraverso le sue parole, le sue musiche, e i ricordi e i commenti di tanti grandi della comicità e della musica, da Paolo Conte a Renato Pozzetto, da Vasco Rossi a Roberto Vecchioni, tutti legati dalla stima per un artista unico, folle, e geniale. 

Daaaaaali! (Fuori Concorso), voto 6. Piccolo e riuscito divertissement di Quentin Dupieux, che racconta Dalì attraverso la storia, stralunata e surreale, di un documentario, stralunato e surreale, sulla sua vita. Si ride, e si conosce un po' meglio l'artista: nulla di più, ma funziona.

Kobieta Z... (Woman of) (Concorso), voto 8. Un uomo polacco con moglie e figli si rende conto di sentirsi, da sempre, una donna nel corpo sbagliato, e comincia il processo di transizione, nonostante in Polonia non esista una legge in tal senso. Dopo un inizio folgorante, fatto di pochissime parole e immagini liriche ed evocative, il film si incanala su binari più classici ma comunque efficaci, risultando uno dei migliori film su disforia di genere e transessualità grazie alla delicatezza e intimità con cui racconta la storia e tratteggia i suoi protagonisti.

Phantom Youth (Orizzonti Extra), voto 8. Due ragazze kosovare fuggono da casa per andare all'università. Scopriranno che il loro sogno è destinato a infrangersi contro il più oscuro e frustrante dei nemici: la mancanza di fondi. Un film che racconta la ricerca di un futuro da parte di una generazione cui è stato negato e lo fa con la forza di una storia vera, autentica, divertente e disperata, che arriva dritta al cuore.

Pier

mercoledì 6 settembre 2023

Telegrammi da Venezia 2023 - #5

Quinto telegramma da Venezia, tra riflessioni sul ruolo del caso nelle nostre vite, generazioni perdute, viaggi della speranza, viaggi ricchi di cuore, e rapporto tra uomo e animali.



Coup de Chance (Fuori Concorso), voto 8.5. Il miglior film di Allen dai tempi di Blue Jasmine, un film che si presenta come una commedia sentimentale ma finisce per parlare della natura umana, del desiderio, e del destino, cinico e baro, sì, ma anche capace di catarsi e liberazione. Qui la recensione completa scritta per Nonsolocinema.

Enea (Concorso), voto 7.5. Dopo il convincente esordio di PredatoriPietro Castellitto torna alla regia con un film che racconta il vuoto di una generazione e di una classe sociale (la sua) con brutale onestà. Castellitto alza decisamente il tiro, realizzando un film complesso, sfaccettato e ambizioso: spesso gli sfugge di mano, e non tutti i momenti sono riusciti, ma ad avercene di giovani registi italiani così coraggiosi e creativi. Qui la recensione completa scritta per Nonsolocinema.

Snow Leopard (Fuori Concorso), voto 7.5. Un bel film sul rapporto tra uomo e natura, tra animali e uomini, quantomai attuale dopo la barbara uccisione dell'orsa Amarena in Abruzzo. L'incontro-scontro tra una troupe televisiva, una comunità locale, e un leopardo delle nevi viene raccontato con creatività e profondità, esplorando anche le tradizioni di un popolo, i Tibetani, da sempre abituati a convivere con una natura apparentemente ostile. 

Io Capitano (Concorso), voto 7.5. Garrone firma un film epico e onirico con al centro il viaggio di due migranti dal Senegal all'Italia. Deserti, prigioni, mare, nemici crudeli e insperati dei ex machina: Io Capitano non è un film di denuncia, ma un'Odissea moderna in cui però non si torna a casa, ma se ne cerca una nuova. L'impatto emotivo non è fortissimo e l'evoluzione psicologica dei personaggi quasi assente: ma l'atmosfera è quella della fiaba. I due protagonisti sono attori strepitosi e le immagini brillano di orrore e lirismo.

Origins (Concorso), voto 5.5. La storia della scrittrice Isabel Wilkerson, prima afroamericana a vincere il premio Pulitzer, e della scrittura del suo libro Caste. Il film si muove tra un'analisi sociologica documentaristica e una storia dai forti connotati emotivi e personali. La fusione a freddo tra le due parti non riesce, e quel che resta è quel che chi scrive definisce un "film-Balto": non è cane, non è lupo, sa soltanto quello che non è.

Gasoline Rainbow (Orizzonti), voto 9. Un ultimo viaggio insieme prima di diventare grandi, un'avventura on the road condotta ai margini, fatta di solidarietà, allegria, e affetto sincero. Una delle sorprese più belle del festival, un film che regala immagini innovative e di una bellezza abbacinante e, al tempo stesso, tracima di affetto, energia e vitalità grazie ad attori eccellenti e a dialoghi finalmente veri, vivi, pulsanti. Un piccolo gioiello.

Pier

lunedì 4 settembre 2023

Telegrammi da Venezia 2023 - #4

Quarto telegramma da Venezia, tra killer in crisi, l'impatto duraturo delle guerre, comunità rurali giapponesi, non morti, e mogli di celebri cantanti.

The Killer (Concorso), voto 6.5. Fincher racconta la storia di un killer dal piglio impiegatizio, con routine da cartellino e un'apatia latente. La banalità del male, dunque, raccontata con un abbondante uso di voice over e facendo leva sull'espressione glaciale di Fassbender. Il risultato è efficace, ma poco ispirato: un compito ben eseguito, ma nulla più. Qui la recensione completa scritta per Nonsolocinema. 

Evil Does Not Exist (Concorso), voto 8. Dal regista di Drive My Car, una riflessione a tutto tondo sul rapporto tra uomo e natura, affrontato senza retorica né desiderio di compiacere, ma focalizzandosi sul rapporto simbiotico tra comunità e paesaggio. Finale soprendente, fortemente metaforico, che scarta di lato e lascia più domande che risposte, dimostrando grande coraggio.

Le Vourdalak (Settimana della Critica), voto 5. Da un racconto di Tolstoj, una storia di vampiri molto convenzionale, evocativa nelle atmosfere ma un po' confusa nella narrazione, con un trucco del vampiro poco riuscito. 

Shadow of Fire (Orizzonti), voto 8.5. Gli orrori e le tragedie che la guerra lascia dietro di sé raccontati attraverso gli occhi di un bambino che si trova a interagire con reduci di vario genere. Il film alterna momenti cupi e riflessivi ad altri di pura poesia, una commistione di toni e linguaggi che conquista, commuove, e fa riflettere. 

Priscilla (Concorso), voto 5. Sofia Coppola firma un biopic poco ispirato su Priscilla Presley, raccontando il plagio operato - consciamente o inconsciamente - da Elvis nei suoi confronti. Il film scorre senza sussulti, e non riesce a offrire una prospettiva nuova su una storia conosciuta e mostrata con uguale efficacia e, paradossalmente, maggiore critica nei confronti di Elvis nel film omonimo.

Hit Man (Fuori Concorso), voto 8.5. La storia vera di un insegnante universitario che diviene collaboratore della polizia fingendosi un killer a pagamento. Linklater firma un film esilarante, perfetto per ritmo, costruzione e interpretazione, che strappa applausi a scena aperta.

Pier

domenica 3 settembre 2023

Telegrammi da Venezia 2023 - #3

Terzo telegramma da Venezia, tra maestri dell'horror, maestri d'orchestra, sciamani in fieri, sci-fi hitchcockiani, e geni sconsiderati della comicità.


Dario Argento Panico (Venezia Classici), voto 5.5. Interessante documentario su Dario Argento, che manca però di un filo conduttore ben definito e di quella passione per la materia che dovrebbe trasparire da questi lavori. La freddezza del materiale fa sì che chi è già appassionato ad Argento possa goderselo, ma "respinge" chi volesse scoprire il maestro dell'horror per la prima volta.

Thank You Very Much (Venezia Classici), voto 8. Ottimo documentario su Andy Kaufman, folle e geniale comico già reso immortale da Jim Carrey in Man on the Moon. Il film racconta in modo efficace e appassionato la sua vita, i suoi personaggi, il suo carattere del tutto imprevedibile, al punto che, ancora oggi, c'è chi crede abbia finto la propria morte.

City of Wind (Orizzonti), voto 7. Un adolescente che studia per diventare sciamano scopre l'amore, e non sarà più lo stesso. La storia del protagonista è quella del suo paese, la Mongolia, teso tra tradizione e modernità, radici ancestrali e nuovi desideri. Un'opera prima molto interessante, che conquista grazie a un protagonista indovinato e a una bella fotografia.

Maestro (Concorso), voto 7. Al suo secondo film da regista, Bradley Cooper realizza un biopic classico, forse un po' troppo viste le vite poliedriche dei suoi protagonisti, ma ben eseguito, raccontando il rapporto tra Felicia Montealegre e Leonard Bernstein. La fotografia adotta un bellissimo bianco e nero per le prime parti del film, salvo poi spostarsi sul colore per raccontare gli ultimi anni di una coppia artistica tormentata (soprattutto a causa della bisessualità e della depressione di lui) ma unita da un amore più forte delle convenzioni. Ottime prove dei due protagonisti, lo stesso Cooper e un'eccellente Carey Mulligan, vera forza trainante del film.

Theory of Everything (Concorso), voto 8. Come sarebbe la serie Netflix Dark se fosse girata da Alfred Hitchock? La risposta è questo thriller che si muove tra scienza e intrigo con un bianco e nero di stampo hitchockiano, in cui la porta per universi paralleli è nascosta vicino a un hotel nelle montagne svizzere, e misteriosi individui inseguono un protagonista geniale quanto imbelle. Tra Io ti salverò e Il terzo uomo, il film di Timm Kröger cita i grandi classici del genere e li rielabora in chiave filosofico-fantascientifico, realizzando uno dei film più curiosi e spiazzanti del festival. Fotografia splendida, con un uso del bianco e nero degno dei grandi maestri cui il film si ispira.

The Caine Mutiny Court-Martial (Fuori Concorso), voto 7.5. L’ultimo film di William Friedkin, scomparso di recente, è un tesissimo court drama che si concentra su una questione etica centrale nella poetica del regista: il sottile confine tra bene e male, giusto e sbagliato. Qui la recensione completa scritta per Nonsolocinema.

Pier e Simone

sabato 2 settembre 2023

Telegrammi da Venezia 2023 - #2

Secondo telegramma da Venezia, tra donne resuscitate, coloni testardi, pessime ricostruzioni storiche, cinepanettoni inaspettati, e gangster crepuscolari.


Bastarden (Concorso), voto 8. Un uomo caparbio, un territorio dimenticato da Dio e apparentemente sterile, un signorotto locale tanto privilegiato quanto crudele, due servi in fuga: questi gli ingredienti del film di Nikolaj Arcel, girato splendidamente in luce naturale, scelta che regala alcuni immagini mozzafiato della natura matrigna contro cui si battono i protagonisti. Ottima prova, come sempre, del protagonista Mads Mikkelsen, soldato caparbio prigioniero dei suoi principi e della sua ambizione.

The Wonderful Story of Henry Sugar (Fuori Concorso), voto 7. Un bel divertissement in forma di mediometraggio, tratto da un'opera di Roald Dahl. Wes Anderson realizza un film delizioso che parla del potere redentivo delle storie e del racconto, e lo condisce con il suo impeccabile gusto per la messa in scena, sempre più esplicitamente teatrale.

Poor Things (Concorso), voto 9.5. Lanthimos racconta una donna che ri-scopre da zero le convizioni sociali, il suo ruolo nel mondo, e il sesso, in un mix tra horror, commedia (si ride tantissimo) e fantastico che unisce idealmente la poetica del primo Lanthimos (The Lobster, Alps, Il Sacrificio del Cervo Sacro) con La Favorita. Sceneggiatura da manuale, che miscela alla perfezione risate e riflessione, il tutto immerso in un'estetica che strizza l'occhio a Tim Burton e Wes Anderson, ma rielaborati in modo originale, creativo, vivo. Prova superba di Emma Stone nel ruolo di una novella Frankenstein che cerca, anzi, si prende un'emancipazione sociale e sessuale. Un film travolgente, impeccabile, imperdibile.

Adagio (Concorso), voto 7. Tre anziani gangster (il trio Servillo-Mastandrea-Favino) ormai in pensione, un carabiniere non di specchiata onestà, figli da mantenere e figli che si mettono nei guai. Sollima firma un gangster movie all'amatriciana dolente e crepuscolare, che parla di redenzione, espiazione, ed eredità morale. Il film è teso come una corda di violino, senza un minuto di troppo, con protagonisti da tragedia greca, inseguiti da un fato inesorabile mentre Roma, sullo sfondo, brucia. 

Finalmente l'alba (Concorso), voto 3.5 Un accrocco di cose già viste, ma fatte meglio, il nuovo film di Costanzo si distingue per inutilità e per il peccato mortale per eccellenza per un regista: non avere nulla da dire. Non basta a salvarlo (soprattutto a fronte dell'assurdo budget di 30 milioni) una buona fotografia.

The Palace (Fuori Concorso), voto 3. Quella che poteva (e, probabilmente, voleva) essere una satira sociale sui super-ricchi, leggera e incisiva, finisce per essere poco di più di un cinepanettone. Inaccettabile da un regista della caratura di Polanski. Qui la recensione completa scritta per Nonsolocinema.

Pier