martedì 16 febbraio 2021

Quella notte a Miami...

La Storia in una stanza


Miami, 1964. La notte in cui Mohammad Alì (ancora conosciuto come Cassius Clay) ha appena conquistato il titolo dei pesi massimi contro Sonny Liston, in un hotel si svolge una riunione che cambierà il corso della storia dei diritti civili, e della vita di Clay in particolare: presenti, oltre al pugile, Malcolm X, Jim Brown, uno dei più grandi campioni della storia della NFL, e Sam Cooke, padre della musica soul. Si parla di diritti degli afroamericani, ma soprattutto di come ottenerli, con posizioni spesso conflittuali. 

Guardando Quella notte a Miami..., la prima cosa che salta all'occhio è la sua attualità: i temi trattati, il dibattito, ma soprattutto il problema al centro dello stesso, tutto sembra rimasto congelato dagli anni Sessanta. Questa constatazione colpisce, rattrista, genera rabbia: tutti sentimenti che pervadono il film, in cui la pioggia di parole nasconde emozioni forti, violente, pronte a esplodere da un momento all'altro, tra cui spicca una frustrazione che si fa urgenza, incapacità di restare ancora con le mani in mano, desiderio di cambiare tutto: ma come? , 

"Come" è la domanda che divide il gruppo dei protagonisti, ponendoli sui lati opposti della barricata: da un lato Malcolm X, smanioso di cambiamento, che cerca di arruolare l'irresistibile carisma di Alì alla sua causa, alla sua battaglia per un cambiamento, a qualunque costo; dall'altro Sam Cooke, teorico del dialogo in crisi di coscienza. In mezzo, l'oggetto del contendere, un Alì sul tetto del mondo e in corso di conversione, ancora esitante se fare il passo che lo trasformerà da grande sportivo a icona culturale; e Jim Brown, la coscienza collettiva del gruppo, silenzioso ma incisivo, dotato di una forza (e di una rabbia) silenziosa che scorre per il film come un fiume carsico, spuntando fuori nei momenti chiave.

Regina King decide di lasciare spazio alle parole e al cast e mantiene quindi l'impianto teatrale della piece da cui il film è tratto: il risultato è un film incisivo, potente, ma a tratti eccessivamente statico e ingessato, che riduce a una disfida verbale un tema che, forse, avrebbe potuto essere trattato con maggior dinamismo e vitalità. Resta comunque un film di grande impatto, anche grazie alla qualità della scrittura e alle ottime prove dei protagonisti, tra cui spiccano Eli Goree, splendidamente gigione e perfetto interprete di Clay-Alì, e Aldis Hodge, magnetico nel ruolo di Jim Brown.

Quella notte a Miami... è un film che, come il recente Il processo ai Chicago 7, crea stupore e imbarazzo nel doverlo definire "attuale". Nel raccontare l'incontro-scontro tra quattro grandi personalità, il film solleva interrogativi che risuonano ancora con forza nell'America contemporanea, chiedendole a gran voce di fare i conti con il suo passato e sanare una ferita ancora aperta e suppurante. La staticità dell'impianto registico depotenzia un po' il messaggio, ma non gli impedisce di arrivare comunque a destinazione.

*** 1/2

Pier

Disponibile su Prime Video