venerdì 30 agosto 2013

Telegrammi da Venezia 2013 - #1


Come ogni anno, Filmora è a Venezia, e vi racconterà i film visti in Laguna.


Iniziamo con i film visti nei primi tre giorni:

Gravity (Fuori Concorso), voto 8.5. Il direttore Barbera, nella sua presentazione, lo ha introdotto come il film di fantascienza più rivoluzionario dai tempi di 2001 - Odissea nello spazio. Per quanto il film di Cuaròn sia alquanto distante dalla complessità  tematica del capolavoro di Kubrick, è impossibile non concordare con il direttore per quanto riguarda la regia. Il 3D è finalmente utilizzato con finalità artistiche ed espressive e, insieme a uno stile di ripresa innovativo, contribuisce alla creazione di scene mozzafiato che trasportaneo lo spettatore in un'esperienza filmica indimenticabile. Ottime le prove della Bullock e di Clooney, scanzonato coprotagonista.

Via Castellana Bandiera (Concorso), voto 7. L'esordio di Emma Dante, una delle più importanti protagoniste della scena teatrale italiana, alla regia cinematografica colpisce per forza espressiva e la capacità di scavare dentro i personaggi. Nonostante nella seconda parte perda di efficacia e mostri l'inesperienza della regista, la storia dell'incontro-scontro tra due donne testarde ed indurite dalla vita viene raccontato con profondità emotiva e leggerezza, grazie anche all'eccezionale prova di tutto il cast, con una Rohwacher finalmente misurata e una Elena Cotta che si candida seriamente per la Coppa Volpi.

Joe (Concorso), voto 6.5. Senza infamia e senza lode, il nuovo lavoro di David Gordon Green, che racconta l'incontro tra due solitudini, quella di un ex carcerato con problemi di controllo della rabbia e quella di un adolescente vessato dal padre alcolista e nullafacente. Il film si segnala per un'ottima prova di Nicolas Cage, intenso e raramente sopra le righe, che regala un personaggio sofferto e malinconico che si faticava a vedergli addosso.

Quest'anno in occasione della Mostra collaboro con Nonsolocinema, per cui recensirò alcuni film. Ecco i link di quelli che ho visto finora:

La belle vie (Giornate degli Autori), voto 8.

L'arte della felicità (Settimana della Critica), voto 7.

Tres bodas de màs (Giornate degli Autori), voto 6.

Per oggi è tutto, alla prossima!

Pier

domenica 25 agosto 2013

Monsters University

Ritorno al passato



Mike Wazowski è un giovane mostro che sogna di essere ammesso alla prestigiosa Monsters University per diventare uno spaventatore. Nonostante tutto il suo impegno, tuttavia, rischia di essere cacciato dal corso di Spaventi per la sua incapacità di fare paura. Per riabilitarsi deve vincere le Spaventiadi, facendo squadra con un gruppo di adorabili e poco spaventosi pasticcioni, e con James P. Sullivan, uno spaventatore dotato di grande talento, ma pigro e svogliato.

A più di dieci anni di distanza,  la Pixar decide di riprendere i personaggi di uno dei suoi film più amati, Monsters Inc. Invece di seguire la strada del sequel, tuttavia, John Lasseter e soci decidono di puntare su un prequel, raccontando l'incontro tra Mike e Sulley. Il risultato è un film che riporta la casa californiana ai livelli che le competono, dopo il deciso passo falso di Cars 2 e il poco convincente Brave. Monsters University diverte ed emoziona, regalando quel mix tra risate e riflessione che ha reso unici i film targati Pixar. Ci sono momenti comici per tutti i gusti e per tutte le età, con citazioni di livello (sequenza da film horror su tutte) e gag visive degne del cinema muto. Allo stesso tempo, però, il film spinge lo spettatore a interrogarsi sul valore dell'amicizia, sul confronto-scontro tra talento e duro lavoro, sull'importanza della forza di volontà. Monsters University si incentra sull'importanza di andare oltre le apparenze e di inseguire i propri sogni, riprendendo due temi cari alla Pixar fin dai tempi di A Bug's life, e ripreso con successo nei successivi Ratatouille e Wall-E.

Le immagini sono come sempre di altissimo livello, con la ricostruzione del campus universitario ai limiti della perfezione per fedeltà alle sue controparti reali e genialità degli elementi "mostruosi" inseriti per adattarlo al contesto. I personaggi sono disegnati e caratterizzati con eccezionale maestria, e contribuiscono alla buona riuscita del film affiancando con efficacia gli storici protagonisti. Meritano una menzione particolare la Preside e i membri della squadra Oozma Kappa.

Monsters University è un film divertente ed emozionante che, pur non raggiungendo le vette di creatività dei capolavori Pixar, segna il ritorno della casa di produzione di Emeryville al posto che compete loro, quello di creatori di mondi, risate e, soprattutto, di sogni.

*** 1/2

Pier