Terzo telegramma da Venezia, tra maestri dell'horror, maestri d'orchestra, sciamani in fieri, sci-fi hitchcockiani, e geni sconsiderati della comicità.
Dario Argento Panico (Venezia Classici), voto 5.5. Interessante documentario su Dario Argento, che manca però di un filo conduttore ben definito e di quella passione per la materia che dovrebbe trasparire da questi lavori. La freddezza del materiale fa sì che chi è già appassionato ad Argento possa goderselo, ma "respinge" chi volesse scoprire il maestro dell'horror per la prima volta.
Thank You Very Much (Venezia Classici), voto 8. Ottimo documentario su Andy Kaufman, folle e geniale comico già reso immortale da Jim Carrey in Man on the Moon. Il film racconta in modo efficace e appassionato la sua vita, i suoi personaggi, il suo carattere del tutto imprevedibile, al punto che, ancora oggi, c'è chi crede abbia finto la propria morte.
City of Wind (Orizzonti), voto 7. Un adolescente che studia per diventare sciamano scopre l'amore, e non sarà più lo stesso. La storia del protagonista è quella del suo paese, la Mongolia, teso tra tradizione e modernità, radici ancestrali e nuovi desideri. Un'opera prima molto interessante, che conquista grazie a un protagonista indovinato e a una bella fotografia.
Maestro (Concorso), voto 7. Al suo secondo film da regista, Bradley Cooper realizza un biopic classico, forse un po' troppo viste le vite poliedriche dei suoi protagonisti, ma ben eseguito, raccontando il rapporto tra Felicia Montealegre e Leonard Bernstein. La fotografia adotta un bellissimo bianco e nero per le prime parti del film, salvo poi spostarsi sul colore per raccontare gli ultimi anni di una coppia artistica tormentata (soprattutto a causa della bisessualità e della depressione di lui) ma unita da un amore più forte delle convenzioni. Ottime prove dei due protagonisti, lo stesso Cooper e un'eccellente Carey Mulligan, vera forza trainante del film.
Theory of Everything (Concorso), voto 8. Come sarebbe la serie Netflix Dark se fosse girata da Alfred Hitchock? La risposta è questo thriller che si muove tra scienza e intrigo con un bianco e nero di stampo hitchockiano, in cui la porta per universi paralleli è nascosta vicino a un hotel nelle montagne svizzere, e misteriosi individui inseguono un protagonista geniale quanto imbelle. Tra Io ti salverò e Il terzo uomo, il film di Timm Kröger cita i grandi classici del genere e li rielabora in chiave filosofico-fantascientifico, realizzando uno dei film più curiosi e spiazzanti del festival. Fotografia splendida, con un uso del bianco e nero degno dei grandi maestri cui il film si ispira.
The Caine Mutiny Court-Martial (Fuori Concorso), voto 7.5. L’ultimo film di William Friedkin, scomparso di recente, è un tesissimo court drama che si concentra su una questione etica centrale nella poetica del regista: il sottile confine tra bene e male, giusto e sbagliato. Qui la recensione completa scritta per Nonsolocinema.
Pier e Simone
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