martedì 7 settembre 2021

Telegrammi da Venezia 2021 - #3

Terzo telegramma da Venezia: questa settimana ci spostiamo dagli USA per abbracciare il cinema mondiale. Brasile, Italia, Messico, Francia, Ucraina: Venezia conferma la sua vocazione di festival multiculturale. 
























Sundown (Concorso), voto Non Giudicabile. Dopo il Gran Premio della Giuria ottenuto con Nuevo Orden, Michel Franco torna a Venezia con un film spiazzante, fuori da ogni canone narrativo e tematico, che segue le vicende di un uomo che decide di non ripartire con la famiglia dopo una vacanza in Messico. Una riflessione sull'egoismo? Sulla vita e la morte? Ai posteri l'ardua sentenza.

Mona Lisa and the Blood Moon (Concorso), voto 6. Un racconto gore in cui i rapporti di potere sono ribaltati: i "diversi" hanno il controllo, i "normali" sono in soggezione e cercano di fermarli, inibirli, catturarli, riprendendo quel controllo che sentono loro di diritto. Il film non brilla per originalità, ma intrattiene in modo efficace e infila un paio di trovate ben riuscite.

L'événement (Concorso), voto 7.5. Il racconto dell'impossibilità di un aborto, e della tenacia con cui una giovane donna nella Francia degli anni Sessanta (quando l'aborto era ancora illegale) vuole affermare la sua libertà di scegliere - scegliere di non avere un figlio, scegliere di non dover sacrificare se stessa, i suoi sogni, le sue speranze. La sua storia è raccontata con una regia cruda ma anche creativa, che mette al centro il corpo e ne segue sofferenze e mutazioni.

La Scuola Cattolica (Fuori Concorso), voto 4. Una trasposizione del romanzo di Albinati che, anziché raccontare il sostrato culturale e sociale dei delitti del Circeo, sceglie di fare pornografia del dolore. Qui la recensione estesa scritta per Nonsolocinema.

7 Prisoners (Orizzonti), voto 7.5. La lenta discesa agli inferi di un ragazzo brasiliano che, giunto in città con la promessa di un buon lavoro, si ritrova schiavizzato in un deposito di rottami. Dilaniato tra il desiderio di riscatto per sé e la famiglia e quello di lealtà ai suoi compagni di prigionia si troverà a dover compiere scelte dolorose. Un film secco, teso, girato con efficace semplicità e splendidamente interpretato, con un finale che non può lasciare indifferenti.

Vidblysk - Reflection (Concorso), voto 6.5. Un medico ucraino viene sequestrato dai separatisti filorussi. Rilasciato dopo aver assistito a eventi traumatici, ritroverà la pace nel rapporto con la figlia. Il film con la fotografia forse più bella della Mostra: uno sguardo documentaristico, con tanti quadri a camera fissa e gli altri girati in piano sequenza, con la frequente presenza di finestre sullo sfondo oltre le quali vediamo altri eventi, altri personaggi, separati eppure collegati. Peccato però per l'eccessiva lentezza narrativa, che finisce per azzoppare la potenza delle immagini.

Pier

 

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