giovedì 2 settembre 2021

Telegrammi da Venezia 2021 - #1

Come ogni anno, Film Ora è a Venezia, e vi accompagnerà per tutta la Mostra del Cinema con i suoi telegrammi, recensioni brevi dei film visti nelle varie sezioni. Una Mostra che cerca di tornare alla normalità, nonostante la pandemia ancora in corso, con un programma di altissimo livello, tra grandi autori e titoli attesissimi.
























Ecco i film visti nel primo giorno e mezzo di Mostra:

Madres Paralelas (Concorso), voto 7.5. Almodovar racconta l'importanza della memoria, dell'accettare il proprio passato e la verità per poter avere un futuro. Lo fa attraverso la storia di due neomadri, che si intreccia con quella della Spagna, tra il tentativo di rimozione collettiva del passato franchista e chi lotta per non dimenticare. Il risultato è un film non sempre coeso, ma emozionante, vibrante, vivo.

Piedra Noche (Giornate degli Autori), voto 7.5. Due genitori che hanno perso il figlio si apprestano a vendere la casa al mare dove questi è annegato. Quando i locali cominciano a parlare di un misterioso mostro marino, tuttavia, il padre sente di dover saperne di più. Piedra Noche racconta il lutto in forma metaforica con un'efficacia che solo Babadook aveva saputo raggiungere. A differenza del film di Jennifer Kent, tuttavia, qui il riferimento non è l'horror ma il cinema di Spielberg: il risultato è dolce, malinconico, onirico, commovente. 

Shen Kong (Giornate degli Autori), voto 4. Un'idea interessante - due giovani che vagano per una città deserta in Cina, durante il lockdown, e imparano a conoscersi e amarsi - si trasforma in un film disunito, ripetitivo, raramente coinvolgente.

Power of the Dog (Concorso), voto 7. Un western sui generis, costruito quasi come un thriller, in cui vittime e carnefici si confondono, inseguendosi in una lunga lotta tra gatto e topo. Jane Campion gioca abilmente con le aspettative dello spettatore, disorientandolo e cambiando continuamente prospettive e angolazioni. Non tutti gli elementi si integrano alla perfezione, e il messaggio è forse un po' confuso: ma il film funziona a livello viscerale, e ci trascina in un universo bucolico e brutale, in cui nessuno è quello che sembra e persino le colline si trasformano in cani rabbiosi.

È Stata la Mano di Dio (Concorso), voto 9. Che bella sorpresa questo film di Sorrentino: un racconto personale, autentico, che si spoglia di ogni orpello visivo per mettere in scena la vita, in tutte le sue sfaccettature - divertente, drammatica, nostalgica, grottesca - creando una galleria di personaggi indimenticabili. Un racconto di formazione, dai tratti fortemente autobiografici che, pur dilungandosi un po' troppo nella seconda parte,  colpisce dritto al cuore in ogni sua scena, senza mancare di far riflettere. Ottimo il giovane protagonista, Filippo Scotti.
 
Il Collezionista di Carte (Concorso), voto 7.5. Un film su colpa e espiazione, con eco di Taxi Driver, Qui la recensione completa scritta per Nonsolocinema.

Pier

 

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