giovedì 26 novembre 2009

Rivediamoli - Io e Annie

Woody al suo meglio



Io e Annie (1977) è una delle commedie più divertenti e originali di sempre, come provano anche i quattro Oscar vinti (film, regia, sceneggiatura e attrice protagonista) per un genere che è quasi sempre snobbato dall'Academy. Grazie a questo film, Woody Allen fu definitivamente consacrato tra i grandi di Hollywood.

La storia è tipicamente alleniana: il comico Alvy Singer si è lasciato con Annie dopo un anno circa di relazione: decide allora di raccontare la storia del loro rapporto, nel tentativo di capire perché sia naufragato e quanto abbiano pesato le sue nevrosi infantili. Tra confessioni, nevrosi e segreti, Alvy ripercorre l'evoluzione del loro amore, dai primi momenti felici fino alla separazione.

Prima vera commedia di Allen, Io e Annie è certamente ancora oggi uno dei suoi film più riusciti. La perfetta sceneggiatura è sorretta da una regia creativa e visionaria, ricca di trovate geniali. Memorabile uno dei dialoghi tra Woody e Diane Keaton, in cui i sottotitoli vengono utilizzati per esprimere quello che realmente pensano i personaggi: la comicità generata dalla discordanza tra parole e testo è notevole, e l'espediente aiuta anche a conoscere meglio i due protagonisti.
Altri momenti degni di nota sono i rapporti sessuali tra i protagonisti, in cui Annie si "sdoppia" per rappresentare la sua assenza e il suo disinteresse nel fare l'amore con Alvy.
La scena migliore rimane probabilmente quella al cinema, in cui Alvy si lamenta del pomposo spettatore in fila davanti a lui: il dialogo immaginario tra i due è bellissimo e innovativo, e sarà imitato da molti film successivi.

La caratteristica principale del film è la continua interazione del protagonista con gli spettatori: Allen imposta il film come un monologo interiore, una sorta di seduta psicoanalitica in cui lui è il paziente e il pubblico il medico. La confessione come catarsi rimarrà un tema ricorrente nella cinematografia alleniana, così comenella letteratura hiddish: basti pensare ai romanzi di Philip Roth o, più recentemente, a La versione di Barney di Mordecai Richler.

Io e Annie è anche il primo film in cui Allen interpreta il suo personaggio più classico, l'intellettuale ebreo newyorkese: in particolare, il monologo iniziale di Alvy potrebbe essere assunto come manifesto del cinema di Woody, in quanto in pochi minuti vi sono rappresentate tutte le sue nevrosi, le sue frustrazioni e la sua irresistibile autoironia.
Diane Keaton è una perfetta controparte, in grado di rivaleggiare con il regista-attore in quanto a cinismo, piccole follie e sarcasmo.

Io e Annie è un film originale e visionario, che mantiene però l'irresistibile vena comica dei primi lavori alleniani, in un perfetto connubio tra sperimentalismo e intrattenimento. Nel suo genere, una vera perla.

Pier

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