Allegra è una liceale il cui nome è in netta antitesi con la sua vita: i genitori sono appena morti in un incidente, e la permanenza forzata dai nonni durante l'estate l'ha allontanata dalle amiche, lasciandola ancora più sola.
Quando Allegra scopre che il padre aveva un'amante, Luisa, decide di conoscerla: nasce così un rapporto strano ma bello tra le due donne, che porterà entrambe a trovare l'amore. Il destino decide però di impicciarsi ancora, e Allegra e Luisa dovranno affrontare nuove prove per crescere.
Devo dire che mi aspettavo molto di peggio da Meno male che ci sei: il titolo e la trama "mocciani" e la regia di Luis Prieto, già autore dell'assai dimenticabile Ho voglia di te, inducevano a temere la boiata pazzesca di fantozziana memoria.
Il film è invece abbastanza piacevole, e approccia con un taglio almeno un po' originale il tema degli adolescenti d'oggi.
Il cast giovane è fresco e piacevole, anche nei personaggi secondari; non convince fino in fondo la protagonista, Chiara Martegiani, cui però va concessa l'attenuante di essere all'esordio.
Anche le attrici più "anziane" si difendono bene: la Gerini è bella e sensuale, e Teresa Mannino fa ridere ogni volta che apre bocca, in pieno stile Zelig.
Per quanto riguarda la regia, Prieto ha dichiarato di essersi ispirato al suo illustre connazionale Almodovar: l'unica similitudine si può ritrovare nella scelta di dare alla storia un taglio decisamente femminile. Per il resto, il film manca di solidità narrativa, con scene inserite a casaccio, soprattutto nella prima parte. Alcuni personaggi appaiono e scompaiono misteriosamente come neanche lo Stregatto di Alice nel Paese delle Meraviglie (nda: grazie MR) e alcuni dialoghi risultano finti e un po' artificiosi.
Meno male che ci sei è apprezzabile per il tentativo, parzialmente riuscito, di staccarsi dai clichè dei film giovanilisti che appestano le nostre sale: il risultato è discreto, ma la speranza è che il nostro cinema e i nostri giovani possano produrre qualcosa di meglio.
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Pier
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