Ma quest'anno non sarà come tutti gli altri: la pandemia ha costretto molti film attesissimi a rimandare la loro uscita; i cinema sono ancora chiusi in molti paesi, con la conseguenza che molti dei film in concorso (tutti quelli non usciti su piattaforme di streaming) non sono stati visti da milioni di potenziali spettatori; la stessa cerimonia di premiazione si svolgerà con i candidati suddivisi tra più location per rispettare le norme sanitarie.
Insomma, è stato un anno molto anomalo, e anche i nostri pronostici e scelte personali ne risentiranno. Per la prima volta da tempo immemorabile, infatti, non ho visto molti dei film in concorso. Basterà questo a fermarmi? Ovviamente no. Ciarlare dello sconosciuto è la specialità di ogni critico concionatore e il sottoscritto non fa eccezione.
Insomma, è stato un anno molto anomalo, e anche i nostri pronostici e scelte personali ne risentiranno. Per la prima volta da tempo immemorabile, infatti, non ho visto molti dei film in concorso. Basterà questo a fermarmi? Ovviamente no. Ciarlare dello sconosciuto è la specialità di ogni critico concionatore e il sottoscritto non fa eccezione.
Pronti? Iniziamo!
Miglior montaggio
Cinque ottimi candidati, ma tutti dicono meraviglie del montaggio di Sound of metal, curato da Mikkel E. G. Nielsen, danese già montatore, tra gli altri, dell'ottimo Beasts of no nation. La mia scelta personale ricade su Alan Baumgarten per lo splendido lavoro di cucitura tra passato e presente, materiale filmato e d'archivio ne Il processo ai Chicago 7.
Pronostico: Mikkel E. G. Nielsen, Sound of metal
Scelta personale: Alan Baumgarten, Il processo ai Chicago 7
Miglior fotografia
La fotografia wellesiana di Mank, o il lirico realismo di Nomadland? La competizione sembra concentrarsi tra questi due titoli, e personalmente non ho dubbi su chi scegliere: il lavoro di Joshua James Richards è uno dei punti di forza del film di Chloé Zhao, il cuore pulsante di un piccolo, grande capolavoro. Su di lui ricade sia il mio pronostico che la mia scelta personale.
Pronostico: Joshua James Richards, Nomadland
Scelta personale: Joshua James Richards, Nomadland
Miglior film d'animazione
Impossibile non indicare Soul, sia come favorito che come film del cuore. E la concorrenza, quest'anno, è anche agguerrita: Onward, un po' snobbato perché uscito nel breve periodo di riapertura dei cinema durante la pandemia, è un degnissimo rivale "casalingo", una splendida storia familiare che diverte e commuove; Wolfwalkers ha raccolto consensi unanimi in tutto il mondo. Tuttavia, il nuovo film di Pete Docter (a parere di chi scrive il miglior regista Pixar, e non da oggi) è un'esplosione di creatività, innovazione e voglia di osare, un'improvvisazione jazz che avvolge, trascina, e commuove.
Pronostico: Soul
Scelta personale: Soul
Miglior attore non protagonista
I grandi protagonisti sembrano essere gli attori di Judas and the Black Messiah, inspiegabilmente candidati ambedue come non protagonisti. Tra i due spicca Daniel Kaluuya, già nominato per Get out!. Non avendo visto il film, devo giocoforza indicare qualcun altro per la mia scelta personale, che ricade su Sacha Baron Cohen, splendido hippie ne Il processo ai Chicago 7 .
Pronostico: Daniel Kaluuya, Judas and the Black Messiah
Scelta personale: Sacha Baron Cohen, Il processo ai Chicago 7
Miglior montaggio
Cinque ottimi candidati, ma tutti dicono meraviglie del montaggio di Sound of metal, curato da Mikkel E. G. Nielsen, danese già montatore, tra gli altri, dell'ottimo Beasts of no nation. La mia scelta personale ricade su Alan Baumgarten per lo splendido lavoro di cucitura tra passato e presente, materiale filmato e d'archivio ne Il processo ai Chicago 7.
Pronostico: Mikkel E. G. Nielsen, Sound of metal
Scelta personale: Alan Baumgarten, Il processo ai Chicago 7
Miglior fotografia
La fotografia wellesiana di Mank, o il lirico realismo di Nomadland? La competizione sembra concentrarsi tra questi due titoli, e personalmente non ho dubbi su chi scegliere: il lavoro di Joshua James Richards è uno dei punti di forza del film di Chloé Zhao, il cuore pulsante di un piccolo, grande capolavoro. Su di lui ricade sia il mio pronostico che la mia scelta personale.
Pronostico: Joshua James Richards, Nomadland
Scelta personale: Joshua James Richards, Nomadland
Miglior film d'animazione
Impossibile non indicare Soul, sia come favorito che come film del cuore. E la concorrenza, quest'anno, è anche agguerrita: Onward, un po' snobbato perché uscito nel breve periodo di riapertura dei cinema durante la pandemia, è un degnissimo rivale "casalingo", una splendida storia familiare che diverte e commuove; Wolfwalkers ha raccolto consensi unanimi in tutto il mondo. Tuttavia, il nuovo film di Pete Docter (a parere di chi scrive il miglior regista Pixar, e non da oggi) è un'esplosione di creatività, innovazione e voglia di osare, un'improvvisazione jazz che avvolge, trascina, e commuove.
Pronostico: Soul
Scelta personale: Soul
Miglior attore non protagonista
I grandi protagonisti sembrano essere gli attori di Judas and the Black Messiah, inspiegabilmente candidati ambedue come non protagonisti. Tra i due spicca Daniel Kaluuya, già nominato per Get out!. Non avendo visto il film, devo giocoforza indicare qualcun altro per la mia scelta personale, che ricade su Sacha Baron Cohen, splendido hippie ne Il processo ai Chicago 7 .
Pronostico: Daniel Kaluuya, Judas and the Black Messiah
Scelta personale: Sacha Baron Cohen, Il processo ai Chicago 7
Miglior attrice non protagonista
Una delle categorie più incerte, con almeno tre contendenti che partono alla pari: Glenn Close per Elegia americana, Olivia Colman per The father, e Amanda Seyfried per Mank. Scommetto su Oliva Colman, sulla quale ricade anche la mia scelta personale: è sulla fiducia, non avendo visto il film, ma vi sfido a dirmi che sbaglio a fidarmi.
Pronostico: Olivia Colman, The father
Scelta personale: Olivia Colman, The father
Miglior sceneggiatura originale
Tra i candidati c'è Aaron Sorkin. Aaron Sorkin è il Dio della sceneggiatura, non avrai altro Dio all'infuori di lui. Il processo ai Chicago 7 è un'apoteosi della sua scrittura, tra dialoghi splendidi, monologhi appassionati, walk and talk da antologia. Mi pare evidente su chi ricadano sia pronostico che scelta personale. E se l'Academy sceglierà diversamente, peste li colga.
Tra i candidati c'è Aaron Sorkin. Aaron Sorkin è il Dio della sceneggiatura, non avrai altro Dio all'infuori di lui. Il processo ai Chicago 7 è un'apoteosi della sua scrittura, tra dialoghi splendidi, monologhi appassionati, walk and talk da antologia. Mi pare evidente su chi ricadano sia pronostico che scelta personale. E se l'Academy sceglierà diversamente, peste li colga.
Pronostico: Aaron Sorkin, Il processo ai Chicago 7
Scelta personale: Aaron Sorkin, Il processo ai Chicago 7
Miglior sceneggiatura non originale
Competizione accesa in questa categoria, con un testa a testa tra Chloè Zhao per Nomadland e Kemp Powers per l'adattamento della sua piece teatrale in Quella notte a Miami... . Dico Kemp Powers, ma la mia scelta personale ricade sulla Zhao.
Pronostico: Kemp Powers, Quella notte a Miami...
Scelta personale: Chloè Zhao, Nomadland
Miglior attrice protagonista
Qui la favorita, nonostante la concorrenza serrata (da Frances McDormand per Nomadland a Carey Mulligan per Una donna promettente), sembra essere Viola Davis per Ma Rainey's Black Bottom. La Davis è come sempre strepitosa, e il film biografico paga sempre, quindi la vittoria sembra cosa certa. Tuttavia, la mia scelta personale ricade su Vanessa Kirby, semplicemente eccezionale nella parte di una madre in lutto in Pieces of a Woman - altro film passato ingiustamente inosservato ma da recuperare (è su Netflix).
Pronostico: Viola Davis, Ma Rainey's black bottom
Scelta personale: Vanessa Kirby, Pieces of a woman
One woman show |
Miglior attore protagonista
Qui il favorito sembra essere Chadwick Boseman per Ma Rainey's Black Bottom, sia per l'ottima interpretazione sia per l' "effetto lutto" che inevitabilmente influenzerà le scelte dei giurati. La mia scelta personale ricade invece su Gary Oldman, una delle poche note liete di quel sublime pasticcio che è Mank.
Pronostico: Chadwick Boseman, Ma Rainey's black bottom
Scelta personale: Gary Oldman, Mank
Miglior regia
Un solo nome al comando: Chloé Zhao. Nomadland è un film universale e personale, e porta l'impronta indelebile di una regista che farà molto parlare di sé, capace di unire sublime e triviale, assoluto e quotidianità, risate e commozione.
Pronostico: Chloè Zhao, Nomadland
Scelta personale: Chloè Zhao, Nomadland
Schegge di meraviglia da Nomadland |
Miglior film
In un anno difficile come questo, uno potrebbe aspettarsi una bassa qualità dei film in concorso. Invece, a sorpresa (o forse no), la mancanza di blockbuster ha aperto le porte a prodotti indipendenti che normalmente sarebbero magari passati inosservati: film personali, ma potenti, in grado di commuovere e far riflettere, ma che soprattutto riflettono in modo evidente la visione autoriale dei propri registi. Il favorito, manco a dirlo, è Nomadland , su cui ricade anche la mia scelta personale, ma occhio alle possibili sorprese: sia Minari sia Judas and the Black Messiah potrebbero aggiudicarsi la statuetta più ambita.
Pronostico: Nomadland
Scelta personale: Nomadland
Questo è tutto. Cosa aspettate? Correte in sala scommesse!
Pier
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