mercoledì 21 gennaio 2009

W.

La vita del presidente peggiore della storia degli Stati Uniti


Era dai tempi di Nixon e la guerra nel Vietnam che un Presidente degli Stati Uniti avesse cosi' poco appoggio dal popolo americano. Oliver Stone ha cercato di spiegarlo mettendo in evidenza nel suo film "W." non gli errori, non le scelte politiche di Bush, quanto l'uomo, con il suo vizio del alcol, i suoi problemi, generazionali prima e di confronto poi, con il padre, fino ad arrivare alla superficialita' di una figura che a detta del regista "non ha combinato un cazzo nella vita fino ai 40 anni".

Dal punto di vista cinematografico il film e' divertente e veloce nonostante le oltre due ore. Fino alla riunione di Stato dove i magnifici 5 (Bush, Ramsfield, Powell, Rice e Cheney) decidono l'attacco all'Iraq per mere questioni economiche, si e' di fronte ad un film per molti versi "teen" (vedi ammissione confraternita di Yale); ma dopo quel momento lo spettatore, con orrore, capisce che quell'omino piccolo e insignificante, facile ai vizi di ogni genere, e incapace di prendersi responsabilita' di alcun tipo (Bush passa da un lavoro ad un altro), diventa il PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, ovvero l'uomo piu' potente del mondo.

Daquesta biografia si comoprendono con facilita' i motivi della cattiva gestione; ma non e' Bush il solo. C'e' Cheney, dipinto come un arrivista, un politico imperialista che vorrebbe tornare al 1600 quando l'Inghilterra con la sua Compagnia delle Indie aveva conquistato il mondo, la Rice, inetta e senza personalita' e' piu' che altro una figura passiva, Rumsfield, disonesto a tal punto da essere cacciato addiritura dal Presidente (e il che e' tutto dire) e infine Powell, angelo nero dentro quel gruppo fanatico scatenato che cerca di riportare razionalita' all'interno del gruppo senza essere pero' ascoltato.

Alla fine del film si capiscono tante cose, o meglio piu' che capirle, vengono confermate. Assolutamente da vedere, anche se dal punto di vista cinematografico non c'e' niente di particolarmente rilevante da sottolineare, e che ci si potrebbe aspettare dal regista di Platoon.

**1/2

Alessandro

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