venerdì 15 gennaio 2010

A single man

Alla ricerca del tempo perduto



George, un professore universitario di letteratura, ha appena perso in un incidente il compagno di una vita. Incapace di reagire al lutto e di andare avanti passa il tempo a riordinare la casa, ritrovando oggetti e documenti che gli ricordano l'amato, spingendolo a meditare il suicidio.

L'esordio cinematografico di Tom Ford è un film "proustiano", fatto di memorie e di oggetti, piccole madeleines quotidiane che riportano alla mente i momenti passati. L'amore di George è raccontato in maniera intima, delicata, lontana dalla morbosità ricercata cui spesso ci hanno abituato altri film sull'amore omosessuale.

La regia sceglie spesso di adottare il punto di vista del protagonista, soffermandosi su dettagli e particolari: su tutti spicca quello degli occhi, vera e propria ossessione di George, richiamata anche in una splendida citazione di Hitchcock.
La fotografia è onirica e sfumata ed esprime lo stato d'animo di George, precipitato in una sorta di apatico limbo dalla morte dell'amato. Ogni frammento della sua vita gli ricorda i momenti passati insieme, generando uno strazio interiore che Ford racconta con partecipazione e compassione (nel senso letterale del termine).

La prova strepitosa di Colin Firth arricchisce ulteriormente un film già pregevole: il suo dolore è intimo, autentico, non affettato nè esagerato. La sua sofferenza diventa quella dello spettatore, che si trova coinvolto senza che per questo Firth debba eccedere in pianti e lacrime, che anzi sono molto misurati e contenuti. Il vero dolore è silenzioso, e Firth riesce a comunicare i sui sentimenti anche senza bisogno delle parole: uno sguardo, un'espressione pensierosa bastano a farci capire quanto gli manchi l'amore di una vita.

A single man è senza dubbio uno dei più brillanti esordi alla regia degli ultimi anni. A volte eccede nella ricerca della perfezione estetica, ma è un difetto marginale se rapportato alla potenza emotiva ed espressiva di un film che non può mancare di colpire al cuore lo spettatore con la forza di un sentimento che sopravvive alla morte.

****

Pier

1 commento:

  1. Non tanto un film sull'omosessualità quanto un inno all'amore, quello vero... senza se e senza ma. Senz'altro da vedere.

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