mercoledì 9 settembre 2009

Questione di punti di vista

Il circo come metafora della vita




Vittorio, in viaggio da Milano a Barcellona, si ferma per soccorrere Kate, rimasta in panne. Scopre che la donna gestisce un circo con la sorella, e si ferma per vedere lo spettacolo della sera. Il fascino di Kate e del mondo circense lo spingeranno a prolungare la sua permanenza.

Il nuovo film di Jacques Rivette, ottuagenario regista della Nouvelle Vague, è una piccola perla. Girato con grande delicatezza e con un sapore d’altri tempi, il film porta lo spettatore all’interno del mondo del circo, sempre in bilico tra spettacolo e magia.
La vicenda personale di Kate, tormentata dal rimorso, si inserisce alla perfezione all’interno della preparazione dello spettacolo, fino a diventarne il numero principale: durante la performance, la vita reale e la finzione si mescolano, fino a confondersi e a non poter essere più distinte.
Con il calo del sipario, però, l’incanto finisce: la finzione cessa, e rimane solo la vita, reale ma non per questo meno affascinante.

La splendida regia di Rivette è supportata da un ottimo cast, tra cui spiccano Castellitto e Jane Birkin.
La pellicola non è però esente da difetti: la passione per l’autocelebrazione, ad esempio, con scene e inquadrature che sembrano realizzate solo per dimostrare l’abilità del regista.

Resta comunque un film molto gradevole, in cui un grande maestro dimostra che, anche con storie semplici e pochi mezzi, è possibile far sognare lo spettatore.

*** 1/2

Pier

Nessun commento:

Posta un commento