martedì 29 settembre 2009

Basta che funzioni

Il vecchio e il nuovo Woody si incontrano



Un anziano fisico newyorkese, misantropo e ipocondriaco, incontra un'ingenua ragazza di provincia scappata di casa. Suo malgrado accetta di ospitarla a casa sua: nascerà una storia d'amore alquanto bizzarra.

Woody Allen, dopo varie trasferte europee, decide di tornare sul luogo del delitto: Manhattan, viva e fresca come non mai, e patria del più cinico personaggio mai uscito dalla penna del regista, Boris Yelnikoff. La sua presenza dà un tono dissacrante e cinico a tutto il film, e regala momenti di pura comicità che da tempo il regista aveva cessato di elargire.
I dialoghi sono scoppiettanti, e sorreggono una storia dal ritmo a volte un po' blando: ad animarla contribuiscono anche degli ottimi attori, dal comico Larry David, vero e proprio alter ego di Allen sullo schermo, fino a Evan Rachel Wood, perfetta nella parte della giovane ingenua ed ignorante. In mezzo, un ricco cast di personaggi di contorno, che ravvivano la storia con momenti davvero esilaranti. Le lezioni di scacchi elargite da Boris a dei malcapitati fanciulli meriterebbero una recensione a parte, tanto geniali sono alcuni scambi di battute.

Così come già accadeva in Manhattan, anche qui New York non è un luogo reale ma uno stato dell'anima, sempre in movimento e scosso da continui turbamenti, così come l'umore del protagonista.
Allen ci regala un suo film "classico", in grado di divertire con brio ed eleganza; certo, non è il suo film migliore, ma rivedere sullo schermo le nevrosi e le fulminanti battute del vecchio Woody è una gioia senza prezzo.

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Pier

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