domenica 21 febbraio 2016

Il caso Spotlight

Il Tutti gli Uomini del Presidente del nuovo millennio


Il team Spotlight è la squadra investigativa del Boston Globe. Nonostante una serie di reportage di successo, è ora costretto a occuparsi di indagini di poco conto. Nel 2001, tuttavia, il giornale sta perdendo lettori, e il nuovo direttore, Marty Baron, è deciso a invertire la rotta, e decide di dare carta bianca al team Spotlight, libero di investigare anche argomenti scottanti. Il primo che capita loro per le mani è quello di un sacerdote che ha abusato di numerosi giovani nella sua parrocchia, senza però essere mai denunciato. Indagando, i membri del team faranno scoperte sempre più inquietanti, sconvolgendo l'ipercattolica Boston e portando alla luce il più grande scandalo di pedofilia nella Chiesa della storia.

Cosa succede quando fede e dovere professionale si scontrano? Questo il dilemma che devono affrontare molti dei protagonisti in Spotlight (titolo originale). Cattolici nella cattolica Boston, vedono via via le loro certezze religiose sgretolarsi, senza però che venga meno il loro desiderio di scoprire la verità, di rivelare le nefandezze perpetrate nei confronti di migliaia di bambini. Le coscienze dei membri del team sono travagliate, nessuno di loro è senza macchia in una lotta che sarebbe dovuta iniziare anni prima, ma che - in minor parte - anche per loro negligenza è rimasta per lungo tempo nell'ombra. Man mano che procedono, le indagini divengono sempre più personali, coinvolgenti, quasi intime, coinvolgendo le vite private dei giornalisti e mettendo in discussione il loro modo di vedere il mondo.

E' dal 1976 che ogni film sul giornalismo deve confrontarsi con Tutti gli uomini del presidente. Ebbene, si può dire che Spotlight si candida ad essere per il nuovo millennio ciò che il film di Alan J. Pakula è stato per gli anni Ottanta e Novanta. Tom McCarthy orchestra alla perfezione tutte le componenti del film, costruendo come sempre una sceneggiatura perfetta per struttura e contenuti e accompagnandola con una fotografia classica ma funzionale alla narrazione delle emozioni dei personaggi, principali e non. Il cast offre una prova corale formidabile, con Mark Ruffalo che si distingue per naturalezza e forza interpretativa.

Spotlight è un film che fa riflettere non solo grazie al mero racconto dei fatti, ma anche e soprattutto attraverso le emozioni e reazioni dei suoi personaggi, il cui coinvolgimento emotivo, fatto di rimorsi, crisi di coscienza e compassione, si riflette nello spettatore, rendendo impossibile rimanere indifferenti. McCarthy riesce nel suo obiettivo di realizzare un film che non è pura cronaca, ma anche una sveglia per la coscienza dello spettatore, troppo spesso abituato a guardare questi scandali con l'occhio del cronista, da lontano, senza percepirne il reale orrore. Spotlight, invec,e ci porta dentro lo scandalo e le sue mille ramificazioni e, pur senza per nulla indulgere nella morbosità, ce ne fa percepire fino in fondo le pesanti implicazioni per la vita delle vittime e per il tessuto sociale della città.
Un film da non perdere, uno dei meno strombazzati tra quelli candidati all'Oscar, ma sicuramente uno dei migliori.

**** 1/2

Pier

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