martedì 1 marzo 2011

Il Grinta

Classico senza innovazione



Il padre di Mattie Ross, quattordicenne determinata e senza peli sulla lingua, viene ucciso da Tom Chaney, un fuorilegge di bassa lega. La ragazza vuole vendetta, e per ottenerla si rivolge a uno sceriffo federale, Rooster Cogburn, detto "il Grinta" per la sua fama di spietatezza nei confronti dei malviventi. Dopo alcuni tentennamenti Cogburn, guercio e con il vizio dell'alcool, accetta l'offerta di Mattie. A loro si unisce La Boeuf, un ranger texano anch'egli sulle tracce di Chaney.

Un remake possiede intrinsecamente una scarsa originalità. Tuttavia i film più riusciti di questo genere riescono solitamente a offrire una nuova prospettiva al film originale, rileggendo un personaggio, riorganizzando gli eventi, o semplicemente utilizzando uno stile differente.
Il nuovo film dei fratelli Coen decide invece di non aggiungere nulla alla pellicola del 1969 di Henry Hathaway, che valse a John Wayne il suo unico Oscar. Il Grinta è infatti un film girato in maniera splendida, con una fotografia poetica degna del miglior John Ford e attori in stato di grazia, tra cui spicca il sempre ottimo Jeff Bridges, ma non è originale: non devia di una virgola dal suo predecessore, non aggiunge nulla, non tenta alcun guizzo d'autore, con la notabile eccezione della magnifica colonna sonora.

Il risultato quindi è un ottimo prodotto industriale, eseguito alla perfezione ma mancante di quell'anima e di quel sentimento che hanno reso grande il genere western. L'insensatezza della caccia all'uomo diventa metafora della vita, un tema caro ai Coen ma già presente anche nel film (e nel testo) da cui Il Grinta è tratto.
Sembra un'occasione persa, in quanto i piani di lettura offerti dalle avventure di Cogburn sono notevoli (dal contrasto legge-giustizia al significato della vendetta), ma vengono colpevolmente tralasciati per concentrarsi solo sui vizi e i difetti del protagonista, ovviamente compensati da virtù tanto nascoste quanto importanti.

Così come Ladykillers, anche Il Grinta suggerisce che i Coen si trovino più a loro agio con materiale originale o comunque mai filmato da altri, mentre non riescono a trovare la loro vena più sincera ed innovativa quando si devono confrontare con il cinema del passato, nonostante una realizzazione come sempre impeccabile.

***

Pier

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