venerdì 22 maggio 2009

Angeli e Demoni

Da un mediocre romanzo un film insufficiente


Sono andato con tutte le migliori intenzioni a vedere il nuovo film di Ron Howard "Angeli e Demoni",  convinto che questa volta il film sarebbe stato quantomeno guardabile, visto il modo cinematografico con cui il romanzo, da cui è tratto, è stato scritto. Invece la delusione è ai massimi livelli e, ancora una volta, il regista, fin troppo sopravvalutato, non ha perso occasione per mostrare tutta la sua superficialità.

Il fatto che il film di Kubrick, Arancia Meccanica, sia stato l'unico film in grado di superare  l' omonimo romanzo scritto da Anthony Burgess, dimostra quanto difficile sia per un regista e per uno sceneggiatore adattare cinematograficamente un testo letterario. Ma nel caso di Angeli e Demoni la sceneggiatura era già praticamente scritta, e, in modo davvero incredibile, Ron Howard è stato capace di cambiare le poche cose belle che c'erano del romanzo di Dan Brown:

  1. Viene eliminato il personaggio del capo del CERN, figura assolutamente rilevante sia ai fini dello sviluppo narrativo che della "morale".
  2. Olivetti, capo della guardia Svizzera, viene ridotto ad un personaggio secondario, senza personalità ne dimensione psicologica, mentre Richter lo sotituisce come scettico delle teorie di Langdon.
  3. Il regista glissa completamente sulle storie dei personaggi. Vittoria Vetra non viene raccontata minimamente e il regista le disegna un personaggio più simile ad una valletta televisiva che ad una scienziata; per non parlare del Camerlengo Carlo Ventresca (a cui gli viene cambiato il nome per giustificare Ewan McGregor), dipinto non come religioso fanatico, protettore della chiesa e della fede, ma come un semplicissimo giovane ambizioso.
Con queste e molte altre modifiche, Howard è riuscito a rendere ancora più assurda la storia inventata da Dan Brown e la vuotezza di tutti i personaggi, compresa quella di Langdon e dell'assassino,  infastidisce molto lo spettatore. 

A tutto questo si somma la completa incapacità dello sceneggiatore di strutturare un testo narrativo sensato: quando viene ucciso il padre di Vittoria dentro il suo ufficio, l'occhio strappato è all'interno dello studio con il cadavere. Ora, come è entrato l'assassino, visto che la porta era apribile solo con lo scanner della retina se il cadavere era all'interno? Cos'è, lo ha ucciso fuori, gli ha strappato l'occhio e lo ha trascinato dentro l'ufficio? E ancora, l'elicottero preso sul finale dal Camerlengo che cosa ci faceva in piazza del Vaticano? Il film dice per portare via i cardinali più anziani, ma un elicottero civile non ha una capienza di 5/6 persone massimo? Gli altri 34 dove si sarebbero dovuti mettere sulle pale dell'elica o aggrappati alla base? Per non parlare della morte dell'assassino dentro la macchina... ma chi ce l'ha messa quella bomba? Lui stesso? 

Mi chiedo davvero come Ron Howard possa solo presentarsi a Hollywood per un altro film.

*1/2

Alessandro

Nessun commento:

Posta un commento