mercoledì 6 settembre 2023

Telegrammi da Venezia 2023 - #5

Quinto telegramma da Venezia, tra riflessioni sul ruolo del caso nelle nostre vite, generazioni perdute, viaggi della speranza, viaggi ricchi di cuore, e rapporto tra uomo e animali.



Coup de Chance (Fuori Concorso), voto 8.5. Il miglior film di Allen dai tempi di Blue Jasmine, un film che si presenta come una commedia sentimentale ma finisce per parlare della natura umana, del desiderio, e del destino, cinico e baro, sì, ma anche capace di catarsi e liberazione. Qui la recensione completa scritta per Nonsolocinema.

Enea (Concorso), voto 7.5. Dopo il convincente esordio di PredatoriPietro Castellitto torna alla regia con un film che racconta il vuoto di una generazione e di una classe sociale (la sua) con brutale onestà. Castellitto alza decisamente il tiro, realizzando un film complesso, sfaccettato e ambizioso: spesso gli sfugge di mano, e non tutti i momenti sono riusciti, ma ad avercene di giovani registi italiani così coraggiosi e creativi. Qui la recensione completa scritta per Nonsolocinema.

Snow Leopard (Fuori Concorso), voto 7.5. Un bel film sul rapporto tra uomo e natura, tra animali e uomini, quantomai attuale dopo la barbara uccisione dell'orsa Amarena in Abruzzo. L'incontro-scontro tra una troupe televisiva, una comunità locale, e un leopardo delle nevi viene raccontato con creatività e profondità, esplorando anche le tradizioni di un popolo, i Tibetani, da sempre abituati a convivere con una natura apparentemente ostile. 

Io Capitano (Concorso), voto 7.5. Garrone firma un film epico e onirico con al centro il viaggio di due migranti dal Senegal all'Italia. Deserti, prigioni, mare, nemici crudeli e insperati dei ex machina: Io Capitano non è un film di denuncia, ma un'Odissea moderna in cui però non si torna a casa, ma se ne cerca una nuova. L'impatto emotivo non è fortissimo e l'evoluzione psicologica dei personaggi quasi assente: ma l'atmosfera è quella della fiaba. I due protagonisti sono attori strepitosi e le immagini brillano di orrore e lirismo.

Origins (Concorso), voto 5.5. La storia della scrittrice Isabel Wilkerson, prima afroamericana a vincere il premio Pulitzer, e della scrittura del suo libro Caste. Il film si muove tra un'analisi sociologica documentaristica e una storia dai forti connotati emotivi e personali. La fusione a freddo tra le due parti non riesce, e quel che resta è quel che chi scrive definisce un "film-Balto": non è cane, non è lupo, sa soltanto quello che non è.

Gasoline Rainbow (Orizzonti), voto 9. Un ultimo viaggio insieme prima di diventare grandi, un'avventura on the road condotta ai margini, fatta di solidarietà, allegria, e affetto sincero. Una delle sorprese più belle del festival, un film che regala immagini innovative e di una bellezza abbacinante e, al tempo stesso, tracima di affetto, energia e vitalità grazie ad attori eccellenti e a dialoghi finalmente veri, vivi, pulsanti. Un piccolo gioiello.

Pier

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