domenica 24 gennaio 2010

Tra le nuvole

Per un pizzico di cattiveria



Ryan Bingham è un tagliatore di teste, professione alquanto richiesta vista la crisi economica. La sua vita si svolge felicemente tra aeroporti, aerei e camere di alberghi di lusso, di cui Ryan possiede tutte le carte fedeltà. A sconvolgere la sua adorata routine arriva Nathalie, una neolaureata che convince il capo di Ryan a installare un sistema per licenziare in videoconferenza: questo minaccia di riportare Ryan a terra e costingerlo a vivere una vita reale. Ma Ryan non ha la minima intenzione di rinunciare alla sua vita "aerea", e decide di dare battaglia alla nuova arrivata.

Tra le nuvole è una bella commedia, con ottime gag, una sceneggiatura brillante e personaggi ben costruiti. La regia di Reitman è di livello e colpisce per freschezza e vitalità: il figlio del padre dei due Ghostbusters si conferma un eccellente figlio d'arte, e uno dei talenti più interessanti della nuova generazione.
Clooney è eccezionale, e se non porterà a casa l'Oscar nemmeno questa volta potrà dire a buon diritto che l'Academy ce l'ha con lui: il suo personaggio diverte e commuove allo stesso tempo, in un perfetto mix di ironia e compassione.

Quello che manca è un pizzico di cattiveria e cinismo, soprattutto nella seconda parte del film, che risulta amara ma poco graffiante. Reitman cerca di replicare la formula di Thank you for smoking, ad oggi ancora il suo film migliore: fallisce proprio per il desiderio di cercare una morale e un insegnamento da una storia che non dovrebbe darne di preconfezionati, ma lasciare allo spettatore il compito di decidere da che parte stare. Il film finisce quindi più dalle parti di Juno, con il personaggio principale che accetta la sua condizione prendendola con filosofia.

Tra le nuvole resta comunque un ottimo film, divertente e simpatico, che perde però freschezza nel finale per l'incapacità di affondare il coltello nella piaga della crisi economica con la cattiveria necessaria.

***1/2

Pier

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