Eddie Brock è un giornalista d'assalto di San Francisco. Quando il suo capo lo obbliga a intervistare Carlton Drake, imprenditore geniale e visionario, Eddie decide di voler indagare su di lui. Grazie a delle informazioni sottratte alla sua fidanzata, avvocatessa di Drake, Eddie scopre che la Life Foundation presieduta da Drake sta svolgendo esperimenti illegali su cavie umane. Dopo aver confrontato Drake, Eddie viene licenziato, ma decide di provare comunque a scoprire cosa si nasconde nei laboratori della Life Foundation. Scoprirà che custodiscono dei simbionti alieni, parassiti che, per sopravvivere, devono prendere possesso di un corpo, e che Drake spera di sfruttare per far evolvere la razza umana, rendendola in grado di sopravvivere nello spazio.
Se Venom fosse uscito alla fine degli anni Novanta o all'inizio degli anni Duemila sarebbe probabilmente stato accolto in modo trionfale: i critici lo avrebbero lodato la sua capacità di raccontare le due facce di un antieroe senza prendersi troppo sul serio, e il pubblico avrebbe apprezzato il mix di ironia e azione che era solitamente appannaggio dei film polizieschi come Arma letale.
Venom, però, esce nel 2018, quando nel panorama cinematografico e supereroistico sono già sbarcati la trilogia di Batman di Nolan, tutto l'universo Marvel, e film come Logan e Deadpool che hanno dimostrato che è possibile realizzare dei film più adulti e smarcati dalle logiche dominanti del genere. I continui cambi di tono, dunque, risultano schizofrenici anziché innovativi, e alcune ingenuità evidenti della sceneggiatura non possono più essere perdonate. Venom è un film che cambia forma troppe volte, e finisce per riflettere, come già Suicide Squad prima di lui, tutte le difficoltà produttive del progetto, tra continue riscritture e indecisioni sul target del film. La scelta di renderlo un film per famiglie è oggettivamente poco azzeccata, sia per le caratteristiche del personaggio (un simbionte alieno e omicida che solo occasionalmente si trasforma in antieroe) che per quelle del protagonista: Tom Hardy sembrava infatti l'attore perfetto per dare vita a una sorta di La Mosca in salsa supereroistica, vista la sua eccezionale abilità di recitare con il corpo e la sua fisicità.
A questo si aggiunge una scrittura abbastanza pedestre, con un primo atto troppo lungo e un secondo e un terzo atto raffazzonati, infarciti di continui cambi di tono senza soluzione di continuità, in cui si passa da una battuta a una scena drammatica (o che vorrebbe essere tale) nel giro di pochissimi secondi.
A differenza di Suicide Squad o di Justice League, però, il film riesce comunque miracolosamente a funzionare e a intrattenere, grazie soprattutto alla prova poliedrica di Tom Hardy, che mette in mostra la sua poco conosciuta ma eccellente vena comica e tiene in piedi praticamente da solo una trama sconclusionata ma comunque ben ritmata. A sostenerlo un buon comparto di effetti speciali, che dà vita a un Venom convincente dal punto di vista visivo e a un paio di scene comunque ben riuscite. Pessime, invece, le prove degli altri attori, con Riz Ahmed che sembra quasi annoiato, e Michelle Williams relegata nel ruolo di "fidanzata random del protagonista", una parte che speravamo fosse rimasta negli anni Novanta ma che invece di tanto in tanto rispunta in qualche film, pervicace come un fiume carsico.
Venom risulta quindi un film slegato, mal scritto e poco innovativo, ma comunque in grado di offrire un'ora e mezza di onesto intrattenimento (e infatti sta incassando bene), soprattutto se si è disposti a spegnere il cervello, immergerlo nei popcorn, e lasciarsi conquistare dal gigionismo di Tom Hardy. Resta comunque il rammarico per un film che avrebbe potuto essere molto di più, e che è stato invece relegato a essere un prodotto di intrattenimento appena sufficiente che con un attore diverso sarebbe probabilmente risultato disastroso.
** 1/2
Pier
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