lunedì 11 dicembre 2017

Justice League (In pillole #12)

Il supplizio di Tantalo

 


Superman è morto, ma la Terra è ancora in pericolo: Steppenwolf, un alieno con smanie di conquista, invade la terra con i suoi parademoni. Per fermarlo, Batman e Wonder Woman si mettono alla ricerca degli altri individui dotati di capacità sovrumane scovati nell'archivio di Lex Luthor: Flash, Aquaman, e Cyborg. Tuttavia, anche la loro alleanza potrebbe non essere sufficiente di fronte al potere di Steppenwolf.

Se vi sembra di aver già sentito questa storia, non vi state sbagliando: è la stessa trama di The Avengers. Leo Ortolani ha già sottolineato le evidenti similitudini meglio di quanto possa fare io, quindi non mi dilungherò oltre, anche perché questo non è il principale problema di Justice League.

Il problema principale è la totale sciatteria nella realizzazione, e in particolare in come sono state integrate le scene scritte e girate da Josh Whedon con quelle (che costituiscono due terzi del film) girate da Zach Snyder, prima del suo abbandono a causa della tragedia famigliare che lo ha colpito. Il tocco tragico e la visione epica di Snyder si sposano malissimo con lo humor di Whedon, che finisce per risultare del tutto fuori luogo in più di un'occasione. In aggiunta, le sequenze girate in un secondo momento saltano immediatamente all'occhio per la pessima computer grafica (e no, i baffi eliminati di Henry Cavill non sono la cosa peggiore) e per la generale inadeguatezza rispetto alla sontuosità delle immagini di Snyder. Lo stile del regista di Green Bay può piacere o non piacere, ma non si può negare che sia immediatamente riconoscibile e dotato di una certa forza visiva, soprattutto nelle sequence evocative (Snyder è un mago dei titoli di testa, e lo dimostra anche qui) e in cui non eccede con il ralenty di pallottole, frecce, o arsenale bellico vario.

Justice League è una sorta di supplizio di Tantalo per lo spettatore: si ha continuamente la sensazione che il film sia sul punto di ingranare, grazie a scene e personaggi di grande potenziale (Flash è ben scritto e interpretato; il Batman di Ben Affleck è intrigante nella sua cupio dissolvi). Questo potenziale, tuttavia, non viene mai raggiunto a causa una scrittura approssimativa e frettolosa e il raffazzonato tentativo di mettere insieme due visioni diverse e inconciliabili, frutto di una scellerata scelta della produzione che si spera venga in futuro assegnata a più abili mani.

Rimane il rammarico per un film che poteva essere grande, e invece è solo un ibrido bruttino tra Batman vs. Superman e The Avengers.


** 1/2

Pier

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