venerdì 27 luglio 2018

Mission: Impossible - Fallout

Invecchiare con stile


Ethan Hunt riceve una nuova missione impossibile: recuperare una valigia di plutonio e scoprire l'identità degli Apostoli, l'organizzazione terroristica che vuole usare il plutonio per realizzare armi nucleari, e di John Lark, il loro misterioso finanziatore. Ethan raduna la sua squadra e parte all'inseguimento del plutonio, tra Berlino, Parigi, Londra e il Kashmir, in una missione che lo metterà di fronte ai fantasmi del suo passato e del suo presente.

Partiamo con una confessione: chi scrive è da sempre appassionato della saga di Mission: Impossible, che, nonostante qualche mezzo passo falso, è sempre riuscita a coniugare l'adrenalina dei film di James Bond con un amore per gli intrighi spionistici degna di John Le Carrè. In questo senso, Mission: Impossible - Fallout è un'apoteosi. Visivamente, il film raggiunge forse le vette più alte della saga, con scene d'azione di altissimo livello e fotografate con un realismo che riesce a far dimenticare l'improbabilità di molte delle scene cui si assiste. I combattimenti, i salti nel vuoto, i folli inseguimenti sono tutti ripresi con mano ferma e con inquadrature panoramiche che permettono di apprezzare al meglio le coreografie, anziché le consuete immagini traballanti e iper ravvicinate cui ci hanno abituato certi blockbuster. La scena nel bagno è un pezzo di bravura registico (un applauso a Christopher McQuarrie, al suo secondo film nella saga), e Tom Cruise soddisferà anche lo spettatore più esigente con le sue acrobazie al limite della follia, eseguite senza l'ausilio di stunt.

La sceneggiatura è ritmata e intrigante al punto giusto e, anche se non raggiunge le vette del primo film, regala comunque quel clima da intrigo spionistico in stile Guerra Fredda che costituisce uno degli ingredienti fondamentali di un buon film di Mission: Impossible: l'apocalisse è sempre incombente, i cattivi sono sempre un passo avanti, il salvataggio, se arriva, arriva sempre all'ultimo secondo. Il film si ricollega anche ai capitoli precedenti, compiendo uno sforzo narrativo nuovo per la trama, e per questo molto gradito, cercando di riconnettere i vari pezzi della biografia di Ethan Hunt per creare una storia episodica ma coerente. Ethan si trova quindi ad affrontare il peso delle sue scelte e a interrogarsi sulla dimensione etica del suo lavoro. Il tema, tuttavia, non viene esasperato, ma affrontato con il giusto livello di approfondimento per un film che è prima di tutto una storia di spionaggio.

Tom Cruise interpreta il protagonista con il consueto mix di ironia, spericolatezza e invulnerabilità apparente, lanciandosi a rotta di collo in scene sempre più pericolose e spettacolari che tengono lo spettatore con il fiato sospeso. Accanto a lui ritroviamo Rebecca Ferguson, convincente nella parte della spia dagli occhi di ghiaccio già vista nello scorso capitolo (prima volta che una "Impossible girl" ritorna per un secondo film) e Simon Pegg, sempre perfetto nel ruolo di spalla comica, e il fedelissimo Ving Rhames, l'ormai iconico Luther, unico personaggio a parte Ethan a essere presente in tutti i film della saga. Accanto a loro si muovono le new entry, con Vanessa Kirby (già vista nel ruolo della Principessa Margaret in The Crown) perfetta nel ruolo di femme fatale, e un Henry Cavill invece un po' legnoso in quello dell'agente CIA, che si fa notare più per i famosi baffi rimossi digitalmente in Justice League che per la sua prova d'attore.

Mission: Impossible si consacra ancora una volta come la saga d'azione più interessante del cinema contemporaneo, in grado di offrire due ore di grande intrattenimento , senza scivolare né nell'eccessiva sospensione dell'incredulità come Fast and Furious, né in un'introspezione che mal si adatta al genere. Intrigo, azione e sequenze spettacolari: Mission: Impossible - Fallout offre questo e molto altro, alzando nuovamente l'asticella di una saga che non mostra davvero i segni dell'età.

**** 1/2

Pier

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