Perché? Questa è la domanda che martella incessantemente la testa del fan incrollabile di Tim Burton, quello che lo aveva difeso anche dopo Alice, che aveva trovato Dark Shadows un interessante divertissement, che si era rinfrancato di fronte a Frankenweenie; quello, insomma, che non voleva credere che il regista di tanti capolavori (su tutti: Big Fish, uno dei dieci film preferiti di chi scrive) avesse definitivamente perso lo smalto.
Miss Peregrine: La casa dei ragazzi speciali distrugge tutte le speranze, calpestandole senza ritegno, sputazzandole come nemmeno Brancaleone con Teofilatto. Burton riesce infatti a rovinare un materiale che sembra fatto su misura per lui, sia a livello estetico (il libro alterna la narrazione all'uso di vere fotografie d'epoca (qui e qui) che sembrano uscite dalla fantasia di Burton) che narrativo (perché usare solo il primo libro della trilogia per poi doverlo chiudere in quattro e quattr'otto come se fosse un capitolo unico?), realizzando un film superficiale, che non emoziona, non spaventa e non fa sognare.
Si salvano Eva Green, come sempre eccellente, e qualche trovata, soprattutto sul finale, ma è davvero troppo poco.
Livello di sconsiglio: Medio-Alto (***1/2)
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