venerdì 14 marzo 2014

Saving Mr. Banks


Una favola moderna



Los Angeles, inizio anni '40. Walt Disney promette a sua figlia che realizzerà un film tratto da Mary Poppins, il personaggio ideato dalla scrittrice Pamela Lyndon Travers. Vent'anni dopo, Disney non è ancora riuscito a mantenere la promessa per via dell'ostinato rifiuto della scrittrice di cedergli i diritti. Determinato a girare il film, Disney invita la scrittrice a Los Angeles, per farla partecipare in prima persona alla stesura della sceneggiatura, concedendole anche un controllo artistico pressochè totale. Miss Travers, spinta dal suo agente e dalle ristrettezze economica, accetta l'invito, ma il suo atteggiamento ostile verso le produzioni disneyane e la ferocia dimostrata nel difendere l'integrità del suo lavoro renderanno la collaborazione con Disney una vera impresa.

Tratto dalla storia vera del rapporto tra Travers e Disney, Saving Mr. Banks pone però l'accento su un altro tipo di relazione, quella tra padre e figli. Da un lato abbiamo Walt Disney, determinato a mantenere la promessa fatta alla figlia; dall'altra abbiamo Pamela Travers, per cui la storia di Mary Poppins non rappresenta solo una creazione artistica, ma un ricordo agrodolce della propria infanzia e, in particolare, dell'adorato padre. Attraverso una continua alternanza tra presente e passato scopriamo a poco a poco la genesi di Mary Poppins, raccontata attraverso gli occhi di Pamela bambina, che passa dal vedere il padre come un cavaliere in sella al suo bianco destriero a comprenderne l'umana debolezza, accentuata da un lavoro che detesta e da una fantasia tanto splendida e prolifica da rendere insopportabile l'aridità del mondo reale.

Il film procede sui toni di un classico Disney, dosando sapientemente risate e commozione, senza però scivolare in scene da lacrima facile o eccessi di retorica. L'equilibrio è garantito sia da una sceneggiatura ben curata e scorrevole, sia dalle splendide interpretazioni dei due protagonisti. Tom Hanks interpreta Disney senza eccedere in gigioneria, trasmettendo la naturale simpatia del personaggio ma riuscendo al tempo stesso a farne intuire la natura autoritaria e poco aperta al compromesso. A brillare però è l'interpretazione di Emma Thompson, scandalosamente ignorata nelle nomination degli Oscar, che unisce un'irresistibile verve comica tipicamente british alla capacità di emozionare con un solo sguardo, un silenzio, una parola non detta. Accanto a loro troviamo un Paul Giamatti solo apparentemente banale, ma in grado di regalare un momento davvero toccante per dignità e assenza di autocommiserazione, e un Colin Farrell , le cui sopracciglie perennemente tristi si adattano perfettamente a un personaggio alcolista e sognatore.

Saving Mr. Banks è un film realizzato con sapienza, che non brilla per originalità ma per la forza della trama e dei personaggi, e per la capacità di regalare allo spettatore quello che promette: sorrisi, lacrime, e una favola senza tempo.

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Pier

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