venerdì 23 dicembre 2011

Le idi di Marzo

Il lato oscuro del potere



Stephen Meyers è il giovane e brillante addetto alla comunicazione di Mike Morris, candidato alle primarie presidenziali del Partito Democratico statunitense. Morris ha fama di essere l'uomo del cambiamento, un uomo integerrimo per cui i valori vengono prima di tutto, lontano da ogni logica politica tradizionale. Stephen lo sostiene con entusiasmo, ma scoprirà a poco a poco che non è tutto oro quello che luccica.

Il quarto film di George Clooney torna a calcare i sentieri della politica, che diventa però questa volta il soggetto principale, e non solo il nemico da combattere come in Good Night and Good Luck. L'analisi che emerge è dura, un colpo allo stomaco e alle speranze riposte da Stephen e dallo spettatore in una politica nuova, aperta, pulita. Clooney ci accompagna in un viaggio che dalla luce porta alle tenebre, in un abisso di corruzione e giochi di potere che coinvolge tutti, persino chi pensava di esserne escluso. Il messaggio è reso ancora più forte dalla scelta di ambientare la storia all'interno del partito democratico, anzichè nel più demonizzato partito repubblicano, come a dire che il marcio sta da tutte le parti, non solo tra quelli che consideriamo i "nemici".

Il film non è particolarmente originale, ma è solido, ben costruito e ben realizzato: il messaggio è forte e chiaro, e alcune scene sono talmente intense che mozzano il fiato. Quella della prova microfono è un piccolo capolavoro, il punto più alto della regia e dell'ottima prova di Ryan Gosling, favorito se ce ne è uno per gli Oscar di quest'anno con questo film e Drive. Lo supporta un cast di contorno d'eccellenza, con Philip Seymour Hoffman misurato ma perfetto, Giamatti ambiguo, viscido ma irresistibilmente simpatico, e Clooney freddo e imperturbabile. Completa il gruppo Evan Rachel Wood, una delle attrici più interessanti ed eclettiche della sua generazione, che ci regala una performance interessante e convincente.

Le Idi di Marzo non è solo un film sulla perdita dell'innocenza individuale: è un film da non perdere che racconta la perdita dell'innocenza di una nazione, di uno stato per cui è diventata più importante l'apparenza della sostanza, e per cui mentire, fare guerre inutili e dannose e trascinare il paese sull'orlo della bancarotta è meno grave che andare a letto con la stagista.

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Pier

1 commento:

  1. ciao, gran film "le idi di marzo". Complimenti per il blog, vorrei proporti uno scambio di link con il mio blog "cinemagnolie"(www.cinemagnolie.com)
    Fammi sapere, a presto!

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