Quando la storia è migliore del titolo
Zack e Miri sono due amici che vivono in un appartamento fatiscente in periferia di Pittsburgh, sbarcando il lunario con lavoretti vari e impegnandosi solo in relazioni occasionali. Una festa di riunione con dei vecchi compagni di liceo dà a entrambi un'idea per uscire dalla semipovertà: girare e produrre un porno amatoriale destinato a essere distribuito online.
Kevin Smith con il suo nuovo film approfondisce uno dei fenomeni più diffusi degli anni Duemila, il porno 2.0. La storia è ben congegnata e divertente, e la maggior parte delle scene è azzeccata e convincente. Alcune volgarità sono gratuite e avrebbero potuto essere evitate, ma il tono del film è comunque più vicino a una commedia che a un teen-movie americano.
Gli attori protagonisti convincono e sembrano tagliati dal sarto per la parte, e anche il cast di contorno offre una buona prova.
Smith fallisce però nel creare quell'atmosfera di fallimento ed empatia che aleggia sui suoi lavori più riusciti, e che rende i personaggi più coinvolgenti e più veri.
La storia risulta quindi in alcuni punti un po' finta, poco vibrante, e gli eventi si succedono senza veri e propri colpi di scena.
Una nota a parte merita il titolo italiano, come sempre agghiacciante e inutilmente lontano dal significato originale.
Zack and Miri è un film divertente ma con scarso spessore, con uno scarso approfondimento dei temi della storia. Questo lo rende un film più da intrattenimento casalingo che da cinema, e fa rimpiangere il meraviglioso spirito, dissacrante e "verista", degli esordi di Smith.
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Pier
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