Nel segno dei Freaks
Parigi, inizio '800. All'Accademia Reale delle Scienze un illustre professore sta sostenendo la somiglianza anatomica tra ottentotti e scimmie basandosi sui resti di Sarah Baartman. Partendo da questo episodio il film ripercorre la vita della giovane donna, esibita in fiere, spettacoli e salotti dell'alta società nel ruolo della selvaggia conosciuta come "Venere ottentotta".
Tratto da una storia vera, la Venere Nera è un film sullo spettacolo e sulla spettacolarizzazione della persona, inizialmente volontaria, poi via via sempre più forzata, costretta, fino ad arrivare sull'orlo della violenza. Quello che sembrerebbe un film lontano da quelli di un maestro del realismo come Kechiche si ricollega invece alla poetica del regista tunisino grazie al modo con cui il tema viene affrontato. Protagoniste divengono quindi le espressioni, i corpi, le emozioni, sia della "Venere Nera" che dei suoi spettatori, accomunati dal desiderio quasi morboso di vedere il "diverso", un "diverso" temuto quanto ammirato.
Kechiche si ricollega alla grande tradizione dei freaks cinematografici, dall'omonimo film a Elephant Man, ma non si concentra solo sulla vittima ma anche sui suoi sfruttatori, mostrando come anche quelli mossi da buone intenzioni (il primo padrone di Sarah) non facessero in realtà che umiliare la dignità della donna.
La sceneggiatura supporta una regia molto curata con dialoghi serrati e continui, e l'eccellente fotografia conferisce al film un'atmosfera cupa, morbosa, quasi clandestina, in piena sintonia con il tema trattato. La protagonista, Yahima Torrès, è semplicemente perfetta, ed è sostenuta da una buona prova complessiva di tutto il cast.
Il film però, nonostante i tagli operati rispetto alla prima versione della pellicola, risulta comunque lento in molti tratti, e saltuariamente anche ripetitivo. L'amore per la narrazione di Kechiche lo porta, come sempre, a una scarsa capacità di sintesi, che arricchisce il film di dettagli e atmosfere ma fa perdere in parte di efficacia la trama.
Venere Nera è un film potente e interessante, che riesce ad avere un impatto notevole nonostante alcuni lungaggini probabilmente evitabili.
*** 1/2
Pier
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