venerdì 28 gennaio 2011

Tamara Drewe

Un classico all'inglese



Dopo molti anni di assenza, l'ex bruttina Tamara Drewe torna nel piccolo paese natio, forte di un lavoro prestigioso e di un naso nuovo. Il suo arrivo sconvolgerà i delicati equilibri del villaggio, complice anche il suo flirt con l'artista pop del momento.

Stephen Frears, dopo la fortunata parentesi regal-politica di The Queen torna al genere che lo ha reso celebre, la commedia, e lo fa con uno dei classici inglesi del genere, la country comedy. Le stagioni scandiscono il ritmo della trama, che si prende il giusto tempo per descrivere personaggi, attitudini e situazioni, approfondendo non solo la psiche dei protagonisti ma anche il contesto culturale in cui la vicenda si svolge. Il film scorre dunque tra risate contenute e molti sorrisi, forte di un'ironia pungente ma non volgare, di una trama scorrevole e di personaggi a tutto tondo, ognuno caratterizzato in modo peculiare e interessante.

L'eccellente regia è sorretta da una prova superba di tutto il cast, capitanato da Gemma Artenton, finalmente in un ruolo adatto a lei, e da Dominic Cooper, convincente nell'esilarante ruolo del batterista maledetto dopo le buone prove offerte in Mamma mia! e History Boys. I protagonisti si muovono in una campagna quasi immobile, in cui nulla cambia mai e la noia sembra essere l'unico motore in grado di dare una scossa agli eventi. Così due divertenti adolescenti vestono i panni del deus ex machina, innescando una serie di eventi che culmina con la scena più drammaticamente esilarante del film.

Frears ci mostra come tutto possa cambiare e come nulla sia mai come sembra: i mariti si scoprono fedifraghi, le bruttine diventano bombe sexy, e le mucche, nella loro apparente calma, possono rivelarsi capaci di un'immensa perfidia bovina.
Tamara Drewe è una commedia deliziosa e raffinata, con un ritmo quasi sempre alto e una trama divertente e niente affatto banale. Non perdetelo.

***1/2


Pier

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