Volpi e nevrosi
Mr. Fox, un favoloso rubagalline, decide di ritirarsi dall'attività quando scopre che la moglie è incinta. Diventa così un rispettato giornalista ma, dopo tanti anni, si scopre insoddisfatto. Il bisogno di cacciare torna così prepotentemente alla carica, e Mr. Fox, accompagnato da un opossum svampito e da un nipote brillante quasi quanto lui, ricomincia a saccheggiare le fattorie dei vicini.
I proprietari però non restano a guardare, e scatenano contro Mr. Fox una rappresaglia che mette a rischio la sopravvivenza dell'intera comunità di animali selvatici.
Wes Anderson per il suo esordio nel mondo dell'animazione sceglie il soggetto che conosce meglio: la famiglia, più o meno allargata. I veri protagonisti del film non sono infatti gli animali, ma i loro tormenti e le loro nevrosi: Mr. Fox soffre di una crisi di mezza età; la moglie non riesce più a capire il marito; il figlio è più piccolo della media ed è goffo ed impacciato con le ragazze; il cugino, apparentemente sicuro di sè, mantiene la tranquillità solo grazie alle pratiche di meditazione zen del padre.
Le similitudini con i Tenenbaum sono forti, ma Anderson riesce a confezionare un film con un duplice piano di lettura: da una parte la storia di Dahl, che appassiona i bambini e diverte anche i grandi; dall'altro uno spaccato della famiglia e della comunità moderna e una critica nemmeno troppo velata al capitalismo e ai danni ambientali che esso produce.
L'elogio dello "stato di natura" farebbe felice Rousseau, e ha il suo culmine nella scena con il lupo, del tutto incapace di accettare le comodità della vita "domestica" in cambio della rinuncia alla libertà.
La tecnica di animazione scelta da Anderson è destinata a dividere: personalmente non posso non apprezzare gli splendidi pupazzi usati per gli animali, dotati di un'espressività che riesce a far dimenticare la rigidità di alcuni movimenti.
La regia regala momenti di pura genialità, soprattutto nelle sequenze di combattimento e di inseguimento. Tutti i personaggi sono azzeccati, ma una menzione particolare la merita l'opossum, vero e proprio intruso nella comunità di animali selvatici, privo com'è di qualunque abilità particolare, tanto da non possedere neppure un nome latino.
La storia scorre piacevolmente, anche se viene un po' rallentata dalla scelta di Anderson di articolarla in capitoli come i suoi precedenti lavori, scelta che a volte risulta artificiosa e ripetitiva.
Fantastic Mr. Fox è un film capace di combinare diversi stili e registri, passando con disinvoltura da una comicità sofisticata, quasi da commedia anni '30, a gag degne delle migliori comiche di Charlie Chaplin. Nonostante un'aria un po' "snob" è un film in grado di accontentare tutta la famiglia, con i piccoli che si appassioneranno al tenero opossum e gli adulti che si identificheranno nel desiderio di ribellione del genitore-padre Mr. Fox.
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Pier
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