mercoledì 4 settembre 2024

Telegrammi da Venezia 2024 - #6

Sesto telegramma da Venezia 2024, tra celebri villain che si danno al musical, la storia del porno italiano, giovani adulti fissati con le morti celebri, guerre da prospettiva domestica, e folk horror in salsa calabrese.


Diva Futura (Concorso), voto 8. Giulia Steigerwalt, alla sua opera seconda, firma quello che è fin qui il film italiano migliore tra quelli in Concorso, la storia di Diva Futura, l'agenzia di casting e produzione specializzata in pornografia che lanciò, tra le altre, Cicciolina, Moana Pozzi, ed Eva Henger. Steigerwalt firma un'opera fresca, vitale, un inno alla libertà femminile ben girato sia a livello di immagini che di ritmo e direzione degli attori, con un bellissimo finale.  raccontato attraverso Al centro di tutto c'è Riccardo Schicchi, folletto pieno di idee ed energia e di una visione pura e libera del corpo femminile, interpretato magistralmente da Pietro Castellitto. Accanto a lui le sue attrici, ma anche la segretaria Debora Attanasio, coscienza e colonna portante dell'agenzia. Ottima prova corale del cast femminile, tra cui spicca Barbara Ronchi nella parte della Attanasio.

Joker: Folie à Deux (Concorso), voto 8.5. Folie à Deux riparte dal finale di Joker (le rivolte), e racconta il momento in cui una persona diventa un simbolo, un'idea, che prende vita propria e si gonfia, si deforma, diventa sempre più mostruosa. Phillips ancora una volta usa il genere - anzi, i generi - per parlare dell'oggi, della realtà, e dei pericoli del futuro: vedremo se lo staremo a sentire, o se affonderemo, cantando e ballando mentre il mondo va in fiamme. Qui la recensione completa scritta per Nonsolocinema.

Paul and Paulette Take a Bath (Settimana della Critica), voto 7.5. Due ragazzi fissati con la storia e le morti famose si incontrano per caso a Parigi. Diventano amici, amanti, qualcosa di difficilmente definibile, mentre cercano se stessi e cercano di elaborare i propri traumi. Il film è uno strano pastiche di opere molto diverse come Harold & Maude e The Dreamers: il risultato, seppur con qualche passaggio a vuoto, funziona, e ci regala una storia divertente, malinconica, vera.

Honeymoon (Biennale College), voto 6.5. Una coppia ucraina decide di non lasciare il proprio paesino, convinti che la guerra non arriverà fin lì. Ovviamente si sbagliano. La vicenda è narrata tutta all'interno dell'appartamento, restituendo un'esperienza claustrofobica della guerra che funziona ma non ottiene un particolare impatto emotivo.

Basileia (Giornate degli Autori - Fuori Concorso), voto 6.5. Dopo una partenza alla Indiana Jones, il film cambia direzione e vira verso il folk horror con note ambientaliste.. La buona idea viene parzialmente affossata dallo scarso budget, che lascia una sensazione da "vorrei ma non posso." Però avercene di film italiani così ambiziosi.

Pier e Simone

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