Quinto telegramma da Venezia 2024, tra figli radicalizzati, documentari geniali su iconiche band, futuri distopici, esperimenti inutili, donne tradite, e donne che risolvono tradimenti.
The Quiet Son (Concorso), voto 7.5. Il racconto della crescente disperazione di un padre che assiste, impotente, alla radicalizzazione del figlio, che aderisce a gruppi di estrema destra. Un film che, pur non brillando per originalità della costruzione, è potente, a tratti devastante dal punto di vista emotivo grazie a una sceneggiatura solida e senza fronzoli e alla prova dolente del sempre bravissimo Vincent Lindon.
Pavements (Orizzonti), voto 8.5. Documentario geniale, non convenzionale, meta-filmico e folle. Insomma, perfettamente in linea con i Pavement, la band che racconta in maniera creativa e originale - talmente originale che non riveliamo il "trucco" per lasciare allo spettatore il piacere della scoperta. Un solo indizio: quella "s" nel titolo è, in parte, rivelatoria dell'approccio caleidoscopico alla narrazione. Parla ai fan, e anche a chi volesse scoprire da zero la storia dell'iconica band.
2073 (Fuori Concorso), voto 3. Immagini di repertorio rielaborate a fini narrativi per raccontare un futuro preconizzato senza alcuna originalità né guizzo creativo.
Possibility of Paradise (Giornate degli Autori - Evento Speciale), voto 2. Esperimento visivo poco riuscito, fatto di continui fermi immagine e immagini fuori fuoco, incomprensibile senza un commento esplicativo del regista.
Mistress Dispeller (Orizzonti), voto 6. Il film racconta una professione realmente esistente nella società cinese, quella di "terminatrice" di relazioni extraconiugali. Tra documentario e finzione, il film rivela un mondo di relazioni sull'orlo della distruzione, e dell'atto di equilibrismo richiesto per ricostruirle.
Don't Cry, Butterfly (Settimana della Critica), voto 8. I tormenti di una donna tradita che si sfoga con amiche e vicine, che le danno consigli bellicosi mentre una misteriosa macchia, visibile solo alle donne, si espande sul soffitto. La dramedy a tinte horror mette a nudo delle verità nascoste, raccontando al tempo stesso una cultura patriarcale in cui le donne devono lottare per il proprio spazio anche in assenza dei mariti.
Simone
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