venerdì 30 agosto 2024

Telegrammi da Venezia 2024 - #1

Come ogni anno, Film Ora è a Venezia, e vi accompagnerà per tutta la Mostra del Cinema con i suoi telegrammi, recensioni brevi dei film visti nelle varie sezioni. Una Mostra con tantissimi titoli interessanti, che promette belle sorprese e anche qualche inevitabile delusione.


Ecco i film visti nel primo giorno e mezzo di Mostra:

Beetlejuice, Beetlejuice (Fuori Concorso), voto 7. Burton torna all'universo (e al genere) che lo ha reso famoso e firma una dark comedy divertente e divertita, meno dissacrante dell'originale ma con una verve visiva finalmente ritrovata - per quanto in parte già vista -  dopo gli innumerevoli passi falsi disneyani. Tematicamente Beetlejuice, Beetlejuice dimostra un'attenzione maggiore al lato emotivo della narrazione: mentre Keaton gigioneggia adorabilmente, Burton trova il tempo di parlare del male nascosto dei sobborghi USA, di lutto, e di relazioni familiari.

Separated (Fuori Concorso), voto 7.5. Morris firma un efficace documentario sulla family separation policy dell'amministrazione Trump. Lo fa con un piglio di denuncia alla Michael Moore ma uno stile più sobrio, secco, espositivo, che colpisce dritto allo stomaco proprio per la pulizia della narrazione, e viene solo parzialmente sporcato dalla scelta di avere delle parti ricostruite che ondeggiano tra il ridondante e l'inutile. Qui la recensione completa fatta per Nonsolocinema.

Nonostante (Orizzonti), voto 5. Uno spunto potenzialmente geniale - un ospedale abitato dalle anime di chi è in coma - elaborato in maniera pasticciata, confusa, senza né capo né coda. Peccato, perché per ambizione e creatività visiva questa opera seconda da regista di Mastandrea poteva essere molto di più.

El Jockey (Concorso), voto 8.5. Si può parlare di identità (di genere, ma non solo) facendo un film sull’ippica? La risposta è sì. El Jockey è un film sulla necessità di rinnovarsi e sul potere catartico di questo atto di riscoperta, in grado di correggere la rotta di una vita lanciata come un cavallo in corsa, riuscendo a evitare che si schianti sulle balaustre e facendolo invece correre, finalmente, libero, verso un futuro non ancora scritto.Qui la recensione completa fatta per Nonsolocinema.

Maria (Concorso), voto 7. Larrain racconta la Callas in modo patinato, attraverso un melodramma perfettamente confezionato ma scontato, che si concentra sulle sue storie d'amore e sulla sua natura di diva tanto quanto sulla sua musica. Peccato, perché il dramma di una donna che non riesce più a fare ciò che l'ha resa immortale meritava più spazio, così come altri capitoli della sua vita artistica (il rapporto con Visconti e Di Stefano e la sua carriera cinematografica in primis) che potevano sostituire molti inutili siparietti domestici (soprattutto) e alcune delle interazioni con Onassis. Il film risulta comunque ben riuscito grazie a una prova strepitosa di Angelina Jolie, che dà corpo e voce alla fragile divinità della Callas.

Pooja, Sir (Orizzonti), voto 6.5. Il film racconta un indagine su un caso di rapimento in Nepal, sullo sfondo di tensioni etniche e discriminazione di genere. Il film funziona, pur senza guizzi significativi e con una lunghezza forse eccessiva: è teso il giusto e la tematica culturale è affrontata con un taglio umano che conquista.

Pier


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