Lars e Sigrit si conoscono fin da piccoli, e formano un duo musicale molto affiatato, ma di scarso successo in patria: i Fire Saga. Il sogno di Lars è di partecipare all'Eurovision Song Contest, la più grande competizione del mondo, come rappresentanti del loro paese, l'Islanda. Il destino riserverà loro molte sorprese.
La storia dei Fire Saga fa parte di un genere, quello comico con tocchi di demenziale, tra i più difficili da affrontare: il confine tra "comico" e "grottesco" è molto labile, e la critica (soprattutto italiana) tende a stroncare film di questo genere. Lo sa bene Will Ferrell, che in questo genere si è costruito una carriera; e lo sa bene anche il regista David Dobkin, regista di uno degli esempi più riusciti del genere, Due single a nozze.
Non sorprende, quindi, che La storia dei Fire Saga abbia riscosso poco successo con i critici più paludati, ma gli amanti del genere lo apprezzeranno per la sua capacità di offrire ciò che promette, senza fronzoli e senza eccessive innovazioni nell'intreccio, ma con una buona dose di coraggio e "follia" nella messa in scena. Il film è riuscito proprio per la sua "onestà", per la sua capacità di non prendersi sul serio e concentrarsi solo sugli ingredienti più riusciti: attori, musiche, e costumi e coreografie. Se Will Ferrell non è una sorpresa ed è come sempre irresistibile con la sua mimica, Rachel McAdams è una rivelazione per la sua capacità di unire un genuino entusiasmo, che si trasmette allo spettatore, e tempi comici perfetti: se in Due single a nozze il suo ruolo si riduceva a quello di interesse amoroso del protagonista, qui è una coprotagonista e spalla comica a tutti gli effetti. Al loro fianco, brilla il poliedrico Dan Stevens, capace di passare da Downton Abbey a Legion a un personaggio puramente comico con una disinvoltura assolutamente stupefacente.
Il punto più riuscito del film sono però le canzoni e il comparto visivo. Tutte le canzoni sono orecchiabili e rimangono in testa a lungo, con un mix tra pop e dance pienamente adeguato al contesto e che non ha nulla da invidiare a musical ben più ambiziosi. Costumi e coreografie sono semplicemente esilaranti, e offrono alcuni dei momenti comici più riusciti del film. In generale, Dobkin e soci catturano alla perfezione lo spirito "sopra le righe" e un po' kitsch dell'Eurovision, anche se appiattiscono un po' la diversità regionale per rendere le canzoni più accessibili al grande pubblico.
La storia dei Fire Saga è un film senza pretese, concepito e realizzato con lo scopo di intrattenere e far sorridere lo spettatore, e centra ambedue gli obiettivi alla perfezione, arricchendoli con una colonna sonora strepitosa e che rimane in testa a lungo. Non è - ma non vuole nemmeno essere - un capolavoro, ma fa il suo dovere fino in fondo, divertendo ed emozionando con una storia di passione e musica che lascerà lo spettatore con un sorriso stampato sul volto: di questi tempi, non è poco.
*** 1/2
Pier
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