mercoledì 27 ottobre 2010

Post Mortem

Quando il privato diventa storia



Mario Corneo e' un impiegato statale nella Santiago del Cile del 1973. Lavora all'obitorio, dove trascrive le autopsie. Il suo lavoro, solitamente tranquillo, diventa improvvisamente frenetico a causa del colpo di stato di Pinochet, che genera migliaia di morti. I sostenitori di Allende che sono riusciti a fuggire vengono cercati, stanati e uccisi. Per salvare la sua vicina di casa, Nancy, di cui e' segretamente innamorato, Mario la nasconde nella sua soffitta, dove viene successivamente raggiunta da un altro sostenitore di Allende, che si rivela essere il suo amante.

Il terzo lavoro di Pablo Larrain ha la morte come protagonista indiscussa. Fin dal titolo, Post Mortem, il film inizia a interrogarsi sulla fine della vita, sulle sue conseguenze e sulle reazioni di chi resta. Si puo' diventare indifferenti alla morte? Mario sembra impassibile di fronte al mare di corpi che si ammassano disordinatamente nell'ospedale, ma e' invece molto sensibile alla sorte di Nancy e della sua famiglia. Questa apparente indifferenza cade insieme al suo interesse per lei, mentre i corpi diventano sempre di piu', in un crescendo di morte e sofferenza, sia interiore che esteriore, fino al tesissimo, splendido e terribile finale.

La regia e' lucida, secca, e racconta il golpe senza artifici retorici, senza morale, senza inutili interpretazioni. Le immagini parlano da sole, sorrette anche da una fotografia eccellente. Il film e' potente, evocativo, fisico. Cadaveri e corpi sono protagonisti, complice anche un protagonista volutamente compassato e dei personaggi secondari imbelli o meschini. Il dramma nazionale si incrocia con quello personale di Mario, creando una tensione tra ideali e sentimenti degna del Senso di Visconti.

Il finale e' come detto eccellente, anche se si dilunga per troppo tempo perdendo parte della sua efficacia. Post Mortem offre un'eccellente prospettiva sul dramma storico del Cile, ma allo stesso tempo ci presenta un ritratto onesto e sorprendetemente sincero di un uomo qualunque, travolto da eventi piu' grandi di lui, che si accumulano come i corpi nell'ospedale, assalendo la sua apparente indifferenza e travolgendo le sue certezze e quelle dello spettatore.

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Pier

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