venerdì 22 ottobre 2010

Benvenuti al Sud

"Giù al Nord" con più folclore ma con meno spessore



Alberto è un direttore di filale, impiegato delle Poste della Brianza che sogna un trasferimento a Milano. Dopo essere stato superato in graduatoria da un handicappato, per compiacere la moglie, al nuovo concorso si finge disabile per ottenere il posto. Il suo imbroglio viene scoperto e l'azienda lo spedisce per due anni in un paesino della Cilento. Per un tipico brianzolo pieno di preconcetti, non c'è niente di più tragico, ma con il passare del tempo, Alberto scopre un calore umano e una bellezza paesaggistica del tutto inaspettata.

Il film è un remake della commedia francese Giù al Nord con quasi le stesse battute, le stesse scene e gli stessi contesti. Apparentemente sembrano due film uguali, ma il taglio italiano è molto diverso da quello francese. Gli attori e l'ambientazione fanno di Benvenuti al Sud un film infinitamente più folcloristico ed emotivo rispetto alla controparte francese che adotta uno stile più formale e sofisticato. Per questo motivo, il film italiano è molto più simpatico e caratteristico, esagerando sui luoghi comuni e sui preconcetti senza però essere banale. Questo è uno dei rari casi in cui l'assurdità è uguale a comicità (come il giubbotto antiproiettile di Bisio) rendendo complessivamente il film molto divertente.

Tuttavia, l'esagerazione passionale, tipica delle commedie italiane, rovina in parte la visione. Sebbene l'amore tra i due giovani impiegati delle Poste era presente anche in Giù al Nord, in quel caso non era il centro nevralgico del film. In Benvenuti al Sud, dopo l'ambientazione difficoltosa di Alberto nel paesino campano, l'amore incompiuto tra Siani e la Lodovini diventa il il soggetto del film sminuendo il tratto comico dell'incastro culturale.

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Alessandro

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