La magia può (quasi) tutto
Britannia, tanto tempo fa. Balthazar Blake e Maxim Horvath sono due discepoli di Merlino, il più grande mago bianco della storia. Inizialmente amici, diventano rivali per l'amore di Veronica, una bella maga, che sceglie Balthazar. Distrutto dalla gelosia Horvath tradisce Merlino per Morgana, la più potente maga malvagia, che uccide il maestro dei due e viene domata solo grazie al sacrificio di Veronica. Morgana però può essere uccisa solo dall'erede di Merlino, che Balthazar identificherà solo molti secoli più tardi a New York, nella persona di un goffo studente di fisica.
L'apprendista stregone trasporta uno dei più classici temi disneyani, la lotta tra bene e male, sul più classico dei teatri di questo scontro, la Grande Mela. La storia di Balthazar e del suo apprendista viene infarcita di magia, inseguimenti, momenti di humour e di riflessione, prendendo spunto dalla fisica, dal cinema e dai fumetti giapponesi (gli echi di Dragonball sono impossibili da non riconoscere).
La miscela funziona a metà, a causa di una trama molto labile e di alcuni passaggi decisamente forzati. I colpi di scena latitano, e l'unica soluzione originale compare solo nel finale. Divertono però i dialoghi e le citazioni, da quella memorabile di Guerre Stellari alla celebre scena di Fantasia (a sua volta ispirata a un poema di Goethe) che dà il titolo al film.
Nicholas Cage è convincente nella parte dello stregone, ed è ben supportato da Alfred Molina, ormai abbonato alle parti da caratterista nei blockbuster, e dal giovane Jay Baruchel, perfetto adolescente imbranato con la passione per Tesla e i suoi esperimenti.
L'apprendista stregone non entusiasma, dunque, ma risulta comunque godibile in alcuni momenti, rivelando un potenziale che avrebbe potuto essere sfruttato molto meglio.
Una nota a parte, infine, la merita Monica Bellucci, cui bisogna fare i complimenti: non è da tutti riuscire a rovinare un film in soli 10 minuti di apparizione.
**1/2
Pier
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