Spesso ci
si dimentica quanto abbiano dato al cinema italiano i caratteristi.
Numerosi capolavori della nostra commedia sono stati arricchiti e resi
indimenticabili dalla presenza di questi personaggi, specializzati in
quei piccoli ruoli che davano sapore e realismo alla storia.
Per
questo, nelle prossime puntate de "I Dimenticati" ci occuperemo di
loro, dei grandi caratteristi, a cominciare da Carlo Pisacane
(1891-1974).
Pisacane , napoletano, ha recitato in più di settanta film durante la sua carriera.
Divenne famoso con il nome d'arte di Capannelle, il famelico vecchietto bolognese da lui interpretato ne I soliti ignoti e che gli diede notorietà, grazie soprattutto alla celebre scena della pasta e ceci e alla sua "tenuta da ladro".
Prima del film di Monicelli, Pisacane aveva già lavorato in Paisà di Rossellini, dove appare durante la sequenza dell'arrivo dei soldati al villaggio.
Altri suoi personaggi indimenticabili sono il padre di Alberto Sordi ne Il vigile, fannullone e perdigiorno come il figlio, e l'ebreo Abacuc de L'armata Brancaleone.
In quest'ultimo ruolo, Pisacane è eccezionale per la sua capacità di generare risate con il solo uso della voce o dell'espressione del viso, sfruttando appieno il potenziale comico del finto italiano antico creato da Monicelli per il film.
Pisacane lavorò anche con Pasolini e Zeffirelli, con il quale concluse la sua lunga carriera.
Chiunque abbia visto un suo film, in particolare i due di Monicelli, non può dimenticare la sua espressione, la comicità pura, quasi da commedia dell'arte, che scaturisce da ogni suo gesto.
Capannelle è stato uno dei grandi della commedia italiana, e si è ritagliato il suo ruolo nella storia del cinema con piccole parti, che rimangono però indelebilmente impresse nella memoria dello spettatore.
Appuntamento a mercoledì prossimo, con Tiberio Murgia.
Pier
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