Inkheart, tratto dal romanzo omonimo di Patricia Fulke, racconta la storia di un restauratore di libri antichi dotato del dono di dare vita ai personaggi dei libri leggendone il nome a voce alta. Prima di riuscire a controllare il suo potere, però, il protagonista ha fatto uscire dal mondo delle fiabe anche personaggi malvagi, come il crudele Capricorno, ed ha esiliato sua moglie nelle pagine stampate. Anni dopo, è giunto il momento della resa dei conti...
Inkheart avrebbe tutto quello che occorre per essere un fantasy vincente ed originale, grazie al continuo incrociarsi di realtà e finzione. In realtà questa originalità resta solo potenziale, in quanto la storia è poco approfondita, i personaggi sono piatti, alcuni passaggi risultano poco chiari.
Brendan Fraser è totalmente inadatto per la parte del protagonista, in quanto il personaggio che interpreta manca di quell'ironia e di quella capacità di creare momenti comici durante il culmine dell'azione che hanno fatto la fortuna dell'attore.
Buona l'interpretazione di Paul Bettany: il suo personaggio, Dita di Polvere, è certamente il più affascinante e avrebbe meritato un approfondimento maggiore.
In generale, viene lasciato poco spazio alla descrizione del mondo immaginario e fiabesco dei libri, quasi il regista avesse paura di dare spago alla fantasia, che avrebbe invece potuto essere la vera arma vincente del film. Un vero peccato.
** (*****)
Pier
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