Sfida all'ultimo pugno
Cosa hanno in comune Cinderella Man e Frost/Nixon? Apparentemente nulla, se non il regista.
Eppure...
Eppure entrambi parlano dell'inattesa vittoria di uno sfavoritissimo sfidante contro un campione che sembra imbattibile; entrambi vedono lo sfidante alla presa con guai personali, oltre che professionali; entrambi, infine, parlano di boxe.
Ron Howard imposta infatti il confronto televisivo tra Frost e l'ex presidente Nixon come un lungo combattimento pugilistico, con tanto di riprese (tre), secondi pronti a sostenere i combattenti o a gettare la spugna, e confronti psicologici prima della sfida decisiva. E i “clan” dei due protagonisti diventano i giudici che assegnano la vittoria allo sfidante.
Langella ha interpretato Nixon a teatro per più di 200 repliche, e si vede: la sua interpretazione è un inno al metodo Actors Studio, con un'immedesimazione a livello fisico che ha dell'incredibile.
Delude invece in parte Michael Sheen, un po' troppo sopra le righe, più adatto alla parte dello Stregatto che interpreterà nell'Alice di Tim Burton che a quella di Frost.
La regia di Ron Howard è efficace e attenta a restituire le reazioni dei personaggi e a saggiarne ogni reazione con continui primi piani.
Il confronto tra i due protagonisti è acceso e serrato, e il ritmo è incalzante e stringente, fino al k.o. tecnico di Nixon, al termine dell'ultimo, intensissimo round.
*** ½ (*****)
Pier
Nessun commento:
Posta un commento