martedì 10 gennaio 2017

Florence (In pillole #7)

La grazia dello strazio



Florence Foster Jenkins è una ricca ereditiera di New York degli anni Cinquanta con la passione per la musica classica. Oltre a finanziare generosamente molte attività musicali, Florence ama anche cantare in prima persona, esibendosi per parenti e conoscenti. C'è un solo problema: è stonatissima, ma nessuno ha mai avuto il coraggio di dirglielo.

Il nuovo film di Stephen Frears racconta con il consueto mix di grazia e malinconia la storia vera di Florence Foster Jenkins, flagello delle arie musicali più amate (qui potete "godervi" la sua versione di Der Hölle Rache, dal Flauto Magico di Mozart). Il personaggio di Florence viene raccontato con grande dolcezza, rivelando la tragedia che ha segnato la sua vita e dando spessore a una figura spesso dipinta in maniera macchiettistica.
Il film è leggero, con poche pretese, senza dubbio lontano dai capolavori di Frears per intensità emotiva, ma nondimeno molto godibile, grazie soprattutto alle straordinarie prove dei protagonisti: Meryl Streep, che meriterebbe l'ennesimo Oscar per il suo perfetto mix di adorabile ingenuità e sicurezza di sé, oltre che per la difficilissima prova canora; Simon Helberg, l'occhio del pubblico sulla vicenda, perfetto nella parte dello spaesato pianista assunto per accompagnare la straziante Florence; ma soprattutto Hugh Grant, mai così bravo e poliedrico, capace di restituire alla perfezione una figura emotivamente complessa come quella di St. Clair Bayfield, quasi marito e manager ddie Florence.

Le loro prove, insieme all'ottima ricostruzione dell'epoca e ad alcune brillanti scene di dialogo, rendono il film comunque meritevole di essere visto.


***

Pier

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