Uccidereste l'uomo grasso?
Abe Lucas è un professore di filosofia all'università. Costretto a lasciare il college dove insegnava, si trasferisce in un'altra cittadina per ricominciare in un'istituzione più piccola e meno prestigiosa. Nonostante sia una celebrità, nel suo campo, Lucas ha ormai perso ogni desiderio di vivere e relazionarsi agli altri. Il suo nichilismo non impedisce però che diventi l'oggetto del desiderio di colleghe e studentesse, che però respinge in modo più o meno deciso. La sua vita, tuttavia, ha un sussulto quando viene posto di fronte a un dilemma etico: sarebbe giusto uccidere un uomo cattivo?
Uno dei più famosi dilemmi della filosofia, riassunto alla perfezione in un libro di David Edmonds e da un celebre monologo della serie Doctor Who, riguarda la correttezza e l'eticità di un'azione immorale (uccidere una persona) a fini morali (salvarne altre). In altre parole, è moralmente accettabile uccidere una persona malvagia? A questa domanda cerca di dare risposta Woody Allen in questa commedia nera di grande profondità e spessore, in cui i tormenti esistenziali del protagonista lo portano a confrontarsi con un dilemma etico che risveglia il suo interesse per la vita e l'amore. Il rapporto tra Eros e Thanatos non è mai stato così diretto ed evidente, e Woody lo sviscera con il cinismo e lo humor che lo hanno reso celebre, regalandoci un film vitale e interessante che perde incisività solo nel finale. Qui Allen cerca di imporre un'ulteriore riflessione sul tema del film, ma finisce per scivolare in una parodia di uno dei suoi finali più celebri, quello di Match Point.
Abe Lucas è un personaggio tipicamente alleniano, con il suo bagaglio di nevrosi, depressione e insicurezze. Si distingue però dai suoi illustri precedenti per la sua capacità di azione, di porre in essere i suoi pensieri e le sue riflessioni, anziché tormentarsi ed elucubrare su di esse. Joaquin Phoenix è a dir poco perfetto nella parte, ed è affiancato da una deliziosa Emma Stone, radiosa e vitale, un'iniezione di energia nella vita di Lucas e nello svolgimento del film.
Allen dirige con l'abilità e la furbizia di chi conosce questo genere e questa materia, e realizza un film non memorabile, ma comunque divertente e interessante, che induce alla riflessione e al dibattito.
Pier
*** 1/2
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