martedì 16 ottobre 2012

Ted

Sdolcinatamente scorretto


John Bennett è un bambino della periferia di Boston senza altri amici che un orsetto di pezza di nome Ted. La notte di Natale desidera fortemente che Ted prenda vita: la magia del Natale e la sua innocenza fanno sì che il suo desiderio venga esaudito. Anni dopo, John continua a convivere con Ted, nel frattempo diventato sboccato e festaiolo, ma la sua presenza rischia di compromettere la sua relazione con Lori. La ragazza, esasperata dalle continue intemperanze dell'orso, pone John di fronte a un ultimatum: o lei, o Ted.

Ted è un film con due anime: la prima, dissacrante e oltraggiosa, domina la prima ora del film, un trionfo di battute esilaranti, spesso volgari, che riflettono appieno lo spirito fuori dagli schemi di Seth McFarlane, autore dei Griffin, regista e sceneggiatore del film e voce originale di Ted. Il miracolo che porta alla "nascita" di Ted, l'adolescenza di John e la difficile convivenza tra Ted e Lori diventano un pretesto per scatenare la fantasia e l'ironia politicamente scorretta del regista, che regala perle per tutti i tipi di humor, con un riuscito mix di battute raffinate e gag sessuali e scatologiche. A questo aggiungete una serie di citazioni cult, con alcune chicche per intenditori e camei da leccarsi i baffi.
La seconda anima del film è quella romantica-sentimentale, che fa capolino nella prima parte per diventare poi predominante nella seconda, raggiungendo il suo climax nello sdolcinato finale. Quest'anima dona senza dubbio un po' più di consistenza alla trama, dando una ragion d'essere alla serie infinita di gag, ma finisce anche per appesantire il film, privandolo di quella freschezza e di quella spontaneità che fino a quel momento ne erano state la forza.

Il risultato è un film a due facce, concepito forse per accontentare diversi gusti, che risulta però nè carne nè pesce, con una forte dissonanza tra il carattere di Ted e il sentimentalismo che permea la seconda parte. Ted è comunque un film divertente, a tratti esilarante, ma lascia la sensazione che McFarlane abbia tenuto il freno a mano un po' tirato, rinunciando a girare un potenziale cult per per non bruciare il suo esordio dietro la macchina da presa e per aiutare la riuscita commerciale del film.

***

Pier 

1 commento:

  1. una storia banalissima con un pupazzo e si sbanca il box office mondiale... God bless USA!

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