Piacere assoluto
Questa sarà una recensione un po' particolare. Perchè Drive non si recensisce: si guarda. Perchè raccontando la trama (uno stuntman dalla doppia vita di notte si trasforma in guidatore per criminali in fuga) non si può rendere tutto ciò che la trama non dice.
La sceneggiatura di Drive è essenziale, originale sotto alcuni punti di vista ma deludente in altri: il protagonista è un personaggio originale e che conquista, ma i dialoghi sono scarni, rari e poco significativi. Quello che davvero conquista è la regia: perfetta, e giustamente premiata a Cannes. Un uso della musica sapiente, che fa diventare la colonna sonora parte del linguaggio del film, del suo modo di esprimersi, della sua poetica. Una fotografia che definire eccezionale è riduttivo, con un'attenzione per luce e atmosfera al limite del maniacale. Un montaggio che si esalta nelle scene di inseguimento, ma che rispetta le pause di riflessione che il film ogni tanto si prende, esaltando le sensazioni e le reazioni dei personaggi.
Ma quello che conquista in particolare è la straordinaria abilità di mischiare e accostare dolcezza e violenza, scene pulp e momenti introspettivi, dialoghi intimistici e scene d'azione di altissimo livello. Drive è un film che procede su due binari paralleli, e lo fa senza perdere di vista nemmeno per un attimo il senso della storia, arricchendola di sguardi, sensazioni, emozioni forte e profondamente diverse.
A questa regia si unisce la straordinaria prova di Ryan Gosling, attore sempre più maturo e per il quale spendo fin d'ora il mio personale endorsement per l'Oscar: se non lo vince quest'anno tra Drive e Le idi di marzo non lo vince più. La sua prova conquista e convince, e ci regala un personaggio complesso e semplice al tempo stesso, con mille sfaccettature ma un codice di comportamento chiaro e univoco, un personaggio che dovresti odiare ma non puoi non amare fin dal primo secondo. Un personaggio che diventerà senza dubbio un cult.
Drive è un film da guardare, contemplare, un film in cui immergersi, da cui farsi abbracciare al primo minuto per uscirne solo all'ultimo, sempre sulle note di una musica anni 80 e accompagnati da titoli rosa shocking.
*****
Pier
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