Guido è uno scrittore di successo canditato ad un premio prestigioso. Giulia è un'istruttrice di nuoto in libertà vigilata. Cosa hanno in comune?Apparentemente niente. Dopo essersi conosciuti nella piscina dove Giulia lavora, i due protagonisti iniziano una storia d'amore fugace e strana, così come strane sono le vite che i due protagonisti stanno vivendo. Guido è uno scrittore di libri che nessuno finisce, un autore non convenzionale, che non legge, non conosce niente, non ha vissuto storie o situazioni particolari. Ha una figlia molto introversa con un fidanzatino, Filippo, che legge Kafka e ascola Richard Anthony. Giulia ha perso tutto, libertà e maternità e cerca in Guido un appiglio per non affondare, anche se non sarà abbastanza.
Il film è complesso, psicologico. Racconta la storia di due personaggi, ben definiti nelle personalità, distaccati da una realtà che non gli appartiene più, come per Giulia, o che non li riconosce, specialmente Guido continuamente immerso nelle storie che scrive. In tutto questo la piscina è un punto di equilibrio dove i loro mondi surreali possono trovare un punto di contatto. Non è casuale la scelta del nuoto e della vasca, dove il distacco con il mondo esterno è massimo e dove la solitudine e il far di conto con i propri pensieri è imprenscindibile.
Al di là dei motivi sottostanti che definiscono queste contorte e drammatiche storie, ben curate e narrativamente valide, il film si sviluppa ellitticamente intorno al punto focale del ambiente "piscina". Quello che sta fuori è reale e in quanto tale impossibile e inaffrontabile come la figlia di Giulia, la moglie, l'editrice e i premi di Guido, il carcere, un libro non finito da nessuno; tutto ciò fa da cornice ad un punto di transizione rappresentato dalla piscina, dove si è sospesi da terra, dove si è soli, immersi in una realtà artificiciale e fantasiosa. Il regista, Piccioni, questo lo evidenzia magistralmente, utilizzando una fotografia che inquadra i due attori lontani, quando in acqua, e vicini quando fuori.
Il film è lento, struggente e i due attori, Golino e Mastandrea che ammetto non piacermi più di tanto, rappresentano i personaggi con espressioni fredde, drammatiche e a volte anche comiche in modo efficace creando empatia nello spettatore e coinvolgendolo nel dramma che caratterizza la loro storia d'amore impossibile.
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Alessandro
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