mercoledì 11 novembre 2020

Palm Springs - Vivi come se non ci fosse un domani

Il matrimonio della marmotta


9 Novembre: Nyles si sveglia a fianco della fidanzata Misty. La giornata prevede il matrimonio della migliore amica di lei. Un momento speciale, che Nyles vive però in modo disinteressato, quasi annoiato. Sarah, sorella della sposa, viene salvata da Nyles da un discorso che non voleva fare e, suo malgrado, scoprirà la verità: Nyles è bloccato da tempo in un loop temporale che lo costringe a rivivere sempre quella giornata. E ora, in quel loop, ci è finita anche Sarah.

Groundhog Day, tradotto in Italia con Ricomincio da capo, è uno dei film culto degli Anni Novanta. Vanta numerosi tentativi di imitazione, quasi tutti di scarso successo e nessuno in grado di aggiungere qualcosa di originale. Coniugare commedia, romanticismo e loop temporali in modo innovativo sembrava un'impresa improba, ma Palm Springs ci riesce alla grande grazie a tre ingredienti fondamentali.

Il primo è una sceneggiatura a orologeria, sia nella trama che nei dialoghi, che dosa sapientemente ripetizioni e accelerazione e sfrutta la ripetitività data dal loop per cambiare continuamente ritmo, emozioni e angolazioni: scene che raccontano lo stesso momento cambiano di tono di continuo, offrendo diversi livelli di lettura; alcune giornate durano lo spazio di un secondo, altre vengono rallentate, per focalizzarsi su un momento importante.

Il secondo sono gli attori. Samberg e Milioti sono semplicemente perfetti nelle rispettive parti e riescono a conferire ai loro personaggi quel giusto mix di ironia e malinconia che non stupirà chi li ha già ammirati in Brooklyn 99 e How I met your mother. Accanto a loro si muove un ottimo cast di caratteristi, su cui domina un J.K. Simmons in forma smagliante, in grado di trasformare un personaggio a rischio macchietta in una personalità a tutto tondo, che regala alcune delle scene più riuscite del film.

Il terzo elemento è più intangibile, una "chimica" che fa sì che ogni elemento si incastri alla perfezione, dalla musica alla recitazione, dalle immagini al montaggio. Il regista, Max Barbakow, compie un lavoro certosino che fa sì che ogni elemento esalti l'altro, senza sbavature, e realizza un film che cattura lo spettatore e non lo lascia andare fino ai titoli di coda.

Palm Springs è uno di quei piccoli gioielli che ogni tanto emergono dal cinema indipendente statunitense, una dramedy che non ha paura di confrontarsi con la "scienza" di "fantascienza" e allo stesso tempo non si vergogna di mostrare la sua anima fantastica, romantica e sognatrice. Un film che intrattiene e arriva al cuore, riuscendo a replicare e a rinnovare la formula magica del suo illustre predecessore, portandoci dal Giorno della Marmotta a un matrimonio infinito, ripetuto, e proprio per questo speciale.

*** 1/2

Pier

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