Jake Chambers è un ragazzino newyorkese che i suoi genitori credono pazzo. Jake ha visioni di un misterioso Uomo in Nero che sta cercando di far crollare la Torre Nera, mistico edificio che mantiene in equilibrio l'universo. Jake è convinto che queste visioni siano reali e un giorno, finalmente, ne ottiene la prova, venendo catapultato in un altro mondo.
Come è possibile prendere una delle serie fantasy più originali e di maggior successo degli ultimi vent'anni (sì, anche più originale di Harry Potter, per chi scrive), che unisce sapientemente elementi di diversi generi e mitologie, e farne uno dei peggiori blockbuster mai realizzati?
La risposta è La Torre Nera, un film che riesce nel raro compito di scontentare sia il lettore affezionato dei sette libri di Stephen King su cui il film (in teoria) si basa, sia lo spettatore occasionale, entrambi frastornati e tramortiti da un'accozzaglia di errori talmente madornali da sembrare premeditati.
I problemi sono talmente tanti che è difficile individuare il principale. Forse la scelta di condensare sette (SETTE!) libri in un'unica pellicola è quella che ha sancito la morte qualitativa del film, ma da sola non basta a spiegare il disastro completo che si para davanti agli occhi dello spettatore. Sorvolerò per carità di patria sulla violenza narrativa perpetrata sui libri di King, con pezzi dei sette romanzi che si alternano del tutto a caso, seguendo più le logiche di un dado che quella della scrittura. Questa tuttavia non basterebbe a spiegare un brutto film, quanto solo un brutto adattamento.
E invece La Torre Nera è un film inadeguato al netto del materiale letterario da cui è tratto. A questo risultato concorrono una sceneggiatura pedestre e sconclusionata, con dialoghi imbarazzanti (resi ancora peggiori dal doppiaggio) e salti logici incomprensibili; un ritmo cercato disperatamente e mai trovato, crivellato da spiegazioni interminabili che vorrebbero sintetizzare informazioni provenienti da sette (SETTE!) libri nel giro di dieci minuti e scene di azioni adrenaliniche dove di adrenalina non c'è nemmeno l'ombra. Il peccato più grave per chi già conosce la saga di King è però forse la totale piattezza dei personaggi: la scelta di mettere al centro della vicenda Jake Chambers, anziché Roland, è degna dei peggiori film Disney ("Mettiamoci un bambino orfano!") e impedisce qualunque tipo di identificazione con il protagonista. Il fatto che poi Jake sia pure dipinto come un bambino capriccioso e affetto da stupor permanens decisamente non aiuta.
Rimane il rammarico di aver sprecato due intepretazioni comunque buone come quelle di Idris Elba e Matthew McConaughey, uniche note positive in un marasma di aberrazione filmica, come due fiori spuntati in un vastissimo campo di letame.
La Torre Nera è uno di quei rari film in grado di mettere d'accordo pubblico e critica, ma non per i suoi aspetti positivi. La sua totale mancanza di coerenza e di senso, non solo filmico ma proprio ontologico, lo rendono probabilmente il blockbuster peggiore visto al cinema negli ultimi anni. La concorrenza era molto agguerrita, ma Nikolaj Arcel e la Sony ce l'hanno fatta.
Evitatelo. Chi non lo evita ha dimenticato il volto di suo padre.
*
Pier
PS: le pistole che si illuminano di blu, viste sia nel trailer che nella locandina, non ci sono, così come altre scene viste nei trailer. La sensazione è che questo sia uno di quei film su cui sentiremo numerosi retroscena produttivi, in futuro, per tagli, rimontaggi e varie.
Nessun commento:
Posta un commento