Joe Brody è un ingegnere nucleare che lavora in una centrale
in Giappone insieme alla moglie. Quando un impulso elettromagnetico di origine
sconosciuta provoca una scossa sismica che distrugge la centrale e causa la
morte della moglie, la missione di Brody diventa scoprire le vere ragioni del
disastro. Quindici anni dopo la sua ricerca lo porterà a scoprire quello che le
autorità hanno tenuto nascosto al mondo, una verità inquietante e terribile che
affonda le sue radici nell’alba del mondo e della vita sulla Terra.
Dopo il disastroso film del 1998, Godzilla, il padre dei
kaiju giapponesi assorti a nuova fama in Occidente grazie a Pacific Rim, sembrava pronto a un
rilancio in grande stile. Tutto nel trailer lasciava pensare a un blockbuster
di altissimo livello: un protagonista come Bryan Cranston, reduce dal successo
di Breaking Bad; una trama finalmente sensata e coerente con la storia del
mostro e le tematiche ad esso connesse; e, soprattutto, un mostro ed effetti speciali
delle aspettative.
Se l’ultima aspettativa è stata soddisfatta, le prime due
sono state ampiamente deluse: Godzilla è
un film lento e noioso, in cui l’unico attore in grado di recitare viene messo
da parte quasi subito per lasciare spazio a dei protagonisti inespressivi o per
chiara incapacità, come nel caso della Olsen e di Taylor-Johnson o per scarsa
convinzione, come nel caso di Watanabe e Strathairn, due grandi attori che
sembrano domandarsi a ogni scena perché diamine si trovino in una tale
baracconata, salvo poi guardare il portafoglio e ricordarsene.
La trama, oltre a essere insopportabilmente lenta, un
peccato mortale per un film del genere, è anche ridicola e incoerente, con
Godzilla ridotto al ruolo di comparsa e, soprattutto, elevato a difensore dell’umanità
anziché esserne la nemesi. Un mostro che dovrebbe essere la rappresentazione
fisica dell’orrore del nucleare e dei
disastri che questo può provocare diventa così un animale guardiano, pronto
persino a sacrificare se stesso di salvare Tokyo prima e San Francisco poi
dalla terribile furia distruttrice dei MUTO, mostri con velleità riproduttive
che sembrano copiati pari pari da alcuni degli alieni di Pacific Rim. In alcune inquadrature Godzilla risulta addirittura
tenero, un povero cucciolo spossato dalle lunghe ore di gioco, cui è giusto
concedere un riposino. Il tutto per una creatura la cui sola apparizione
dovrebbe incutere terrore ed evocare morte e devastazione.
Rimangono gli effetti speciali e la spettacolarità di alcune
scene (il lancio dei paracadutisti su tutte), che non bastano però a ripagare
lo spettatore per una trama così insulsa e, soprattutto, per l’inganno
perpetuato con il trailer, raramente utilizzato in maniera così smaccatamente
manipolatrice, con alcune immagini, come quella della Statua della Libertà
distrutta, che non compaiono nemmeno nel film, dato che tutta l’azione si
svolge sull’Oceano Pacifico e di New York manco si vede l'ombra.
Godzilla è un film
inutile e dimenticabile che, pur riuscendo a fare nettamente meglio del suo
predecessore americano, è del tutto incapace di creare quella tensione
narrativa e quella sensazione di catastrofe incombente che un disaster movie dovrebbe generare nello spettatore.
* 1/2
Pier
* 1/2
Pier
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