Commedia nera in salsa gangster
Giovanni Manzoni è un boss mafioso che ha deciso di collaborare con la giustizia. I suoi vecchi compagni, che ha contribuito a mandare in galera, lo vogliono morto, e così Giovanni è costretto a muoversi continuamente, assumendo identità fittizie, aiutato dal programma protezione testimoni dell'FBI. Insieme alla moglie e ai due figli arriva così in una cittadina della Normandia. La famiglia, dopo qualche difficoltà iniziale, riuscirà a integrarsi nella realtà locale, ovviamente a modo suo.
Tratto dal romanzo Malavita di Tonino Benacquista, il film di Luc Besson risente fortemente dell'influenza del cinema di Martin Scorsese, qui produttore, ma soprattutto delle più recenti rivisitazioni delle famiglie mafiose italoamericane come I Sopranos. Besson mescola infatti sapientemente humor e sparatorie, commedia nera, thriller e noir, con tocchi tarantiniani e incursioni negli stilemi della commedia adolescenziale.
La miscela è ben riuscita, con ritmi elevati e una trama che, nonostante non brilli per originalità, gioca con intelligenza con gli stereotipi del genere, rielaborandoli con intelligenza e personalità.
La presenza di De Niro regala alcuni momenti di metacinema sottili ma esilaranti, soprattutto quando il suo personaggio si ritrova a dover commentare Quei Bravi Ragazzi con un sorriso divertito sul volto: dove inizia Giovanni Manzoni, e dove finisce il De Niro attore?
Il cast regala un'ottima prova corale, da De Niro alla moglie-madre di famiglia della Pfeiffer, passando per due figli adolescenti con attitudine all'estorsione e alla violenza, interpretati da Dianna Agron, reduce di Glee, e il promettente John D´Leo, che il truccatore dota di neo à-la-De Niro. Su tutti spicca però il federale disilluso ed esasperato di Tommy Lee-Jones, perfetto come sempre nel sottile equilibrio tra durezza e gelida ironia.
Cose nostre - Malavita (ma c'era davvero bisogno della solito, inutile "aggiunta" nel titolo italiano? Malavita non era chiaro?) non brilla per originalità di trama e tematiche, ma ha il pregio di affrontare il genere e rielaborarlo con sapienza e gusto cinematografico, regalando allo spettatore 111 minuti di intrattenimento di alta qualità.
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Pier
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