venerdì 18 novembre 2022

War - La Guerra Desiderata

Preveggenza e confusione


Thomas è un allevatore e commerciante di vongole, lavoro che ha ereditato dal fratello maggiore, ora in coma; Lea è la figlia del viceministro della difesa, pacifista convinta e decisa a farsi strada senza aiutini. Quando un omicidio accidentale finisce per scatenare una guerra tra Spagna e Italia, i loro destini si troveranno intrecciati, mentre ambedue cercano di sopravvivere in un paese che abbraccia il conflitto con fin troppa leggerezza, quasi con gioia.

Non si può negare che Gianni Zanasi abbia dimostrato una certa preveggenza: la scrittura di War - La guerra desiderata è infatti terminata tre anni prima dell'invasione russa dell'Ucraina, e tuttavia sembra anticiparne moltissime caratteristiche, dai futili motivi alla disinformazione, passando per un'escalation difficile da controllare  appieno. 

Basta, tuttavia, per fare un buon film? La risposta, purtroppo, è no. La grande stima che chi scrive nutre per Gianni Zanasi (il suo Non pensarci è uno dei film italiani più interessanti degli ultimi vent'anni) ha reso solo più amaro lo stupore nel trovarsi di fronte a un film incoerente e sfilacciato. In War i momenti cinematograficamente riusciti non mancano - dalla preparazione della sgangherata milizia di volontari al confronto finale tra padre e figlia, dove Zanasi si permette addirittura di citare una scena iconica del cinema di guerra e lo fa in modo più che efficace, strappando un ammirato sorriso allo spettatore. Quello che manca è però la storia, un filo conduttore che tenga insieme queste scene, che risultano quindi fini a se stesse, del tutto scollegate l'una dall'altra, e quindi incapaci di veicolare un qualsivoglia messaggio o emozione. War è un insieme di ingredienti cui manca la ricetta, dei colori lasciati sulla tavolozza anziché essere combinati in un dipinto.

Il film procede a balzi, sia logici che temporali - balzi che, oltre a rendere più farraginosa la narrazione, rendono di fatto impossibile affezionarsi ai personaggi. Non vediamo mai i personaggi riflettere, rimuginare, cambiare: li vediamo solo agire, senza un vero perché. Sembrano trascinati non tanto dagli eventi, come pure la situazione potrebbe richiedere, quanto dalle esigenze della sceneggiatura: non agiscono spinti da ciò che accade o da ciò che desiderano fare, ma dalla necessità che compiano quell'azione perché la storia possa spostarsi alla scena successiva, come in un videogioco scadente degli anni Novanta.

Questa confusione sembra contagiare anche il cast tecnico e attoriale. La fotografia, a eccezione della scena citazionista menzionata sopra, è sufficiente e nulla più, le musiche e il montaggio assolutamente dimenticabili, e contribuiscono alla generale mancanza di ritmo. Edoardo Leo e Miriam Leone portano a casa la pagnotta, ma ci hanno abituato a prove ben migliori, e gli attori intorno a loro brillano per mediocrità, fatta eccezione per un monumentale Giuseppe Battiston, protagonista dell'unica scena davvero emozionante del film, e di un riuscito cameo di Massimo Popolizio. 

War - La guerra desiderata è un film che spreca una premessa potenzialmente geniale per raccontare una storia senza né capo né coda, limitandosi a inanellare qualche momento ben riuscito anziché realizzare un'efficace satira della natura umana, e del popolo italiano in particolare. Un passo falso inaspettato per Zanasi, e un'occasione sprecata per raccontare una storia attuale e universale.

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Pier

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