domenica 4 gennaio 2015

Big Hero 6

Curare il cuore con il divertimento



Hiro Hamada è un piccolo genio con la passione per i robot. Con le sue creazioni vince regolarmente i bot fight che si tengono clandenstinamente nei vicoli di San Fransokyo, immaginaria città che fonde le due anime del Pacifico. Una sera Hiro sta per cadere preda delle ire di uno sconfitto, ma viene salvato dal fratello Tamada, con cui è cresciuto dopo la morte dei genitori. Il fratello lo porta a visitare l'istituto di ricerca universitario sulla robotica per cui lavora. Tamada presenta a Hiro i suoi colleghi, strambi ma simpatici, e la sua ultima creazione, Baymax, un robot infermiere gonfiabile, tondo e gioviale. In seguito a questa visita, Hiro decide di provare a entrare all'università, e per farlo partecipa alla fiera dell'innovazione con un'invenzione rivoluzionaria. Non tutto va però per il verso giusto, e Hiro si ritroverà ad affrontare una minaccia misteriosa con l'aiutante più improbabile cui potesse pensare.

La Disney per la prima volta non adatta una celebre fiaba, ma un fumetto Marvel, che mantiene però molti degli stilemi propri dei classici disneyani: un ragazzo orfano e pieno di risorse; degli amici strambi ma generosi; e un nemico misterioso ma legato al passato del protagonista. Il risultato è un film d'animazione moderno, vivace e coinvolgente, con una trama abbastanza originale da essere godibile e dei personaggi ben costruiti e convincenti. Se Hiro commuove e coinvolge per la sua naturalezza e umanità, a rubare la scena è però il robot Baymax, che entra di diritto tra le spalle comiche più memorabili della storia dell'animazione statunitense. Baymax unisce un'eccezionale comicità fisica a una dolcezza e un'innocenza uniche, che lo rendono simile ai grandi personaggi del cinema muto, da Charlot a Buster Keaton.

Big Hero 6 conquista soprattutto quando parla di sentimenti, di amicizia e della necessità di non tradire la propria natura. I combattimenti e gli inseguimenti, pur visivamente eccellenti, sono solo un riempitivo all'interno di una storia che fin dalle prime scene decide di fare dei rapporti umani (e robotici) il suo centro narrativo ed emotivo, e vince in pieno la scommessa. Nel finale ci si commuove, e non è poco: una bella sorpresa di Natale.

*** 1/2

Pier

PS: cara Disney Italia, c'era proprio bisogno di commissionare una canzone all'illustre sconosciuto Moreno? Il risultato è un prodotto ai limiti dell'imbarazzante, con rime da prima elementare e ritmi osceni. La prossima volta evitiamo, grazie.
Per i forti di stomaco, qui trovate il video della "canzone".

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