venerdì 21 maggio 2010

Manolete

La vita di un mito raccontata male



Manolete è stato forse il più grande torero della storia spagnola, ricordato ancora dalla nuova generazione e acclamato dagli aficionados durante le ferie di tutta la Spagna. La sua immagine è ancora così viva da rappresentare, per tutti i giovani toreri, un modello di lealtà, eleganza, umiltà e coraggio. Il film di Menno Meyjes è una fotografia delle ultime vicende personali della vita di Manolete, interpretato da, un tanto uguale fisicamente quanto scialbo moralmente, Adrian Brody. Il punto nevralgico della trama è l'incontro con Lupe, donna bellissima dall'intelligenza dannata, la quale, per molti anni, ha rappresentato la vera chimera di Manolete.

Il film alterna tratti biografici e realmente accaduti a sentimentalismi che hanno l'obiettivo di consegnare l'uomo al mito. In realtà, a parte filmati retro e d'archivio, tanto belli quanto facilmente reperibili su YouTube, e alcune scene nella plaza de toros davvero d'impatto, il film regala pochissime emozioni e descrive un mito spagnolo indiscusso come un uomo eccessivamente compassato; la verità storica ci dice che Manolete dominava i tori come un grande matador, ma aveva problemi relazionali con l'altro sesso. Brody, tuttavia, estremizza questa debolezza facendo trasparire un'eccessiva insicurezza fuori luogo perfino per un teenager.

Il film delude sia gli appassionati delle corride, che speravano di approfondire il personaggio di un mito come Manolete, sia, a maggior ragione, coloro che erano del tutto ignari della sua esistenza. Sarei molto curioso di conoscere le reazioni del pubblico nelle sale cinematografiche spagnole.

*1/2

Alessandro

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